Dic 28, 2009 - Arte e mistero, Personaggi    5 Comments

Il quadro degli enigmi: la Tempesta del Giorgione a Venezia

1_giorg_tempesta_quadro.jpgGiorgione.jpgIl capolavoro del Giorgione: Giorgio Zorzi di Castelfranco Veneto (1477 circa/1510) non solo artistico, ma anche un enigma, un messaggio carico di allegorie che collega questo straordinario pittore ad altri pittori, come Tiziano, Sebastiano del Piombo e Palma il Vecchio, tutti legati in qualche modo alla confraternita dei Rosacroce, è, per antonomasia ed anche per ricchezza di particolari “La tempesta”, un quadro di modeste dimensioni, collocato nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia, ma che, mano a mano che ci si avvicina, regala straordinarie sensazioni.

E proprio per gli innumerevoli simboli in esso raffigurati che questo quadro diventa uno dei pochi indizi per cercare..e magari trovare…risposte legate alla Religione cristiana, ai vangeli apocrifi, a teorie più o meno realistiche….alle teorie insomma della confraternita dei Rosacroce.

Pastori di Arcadia di Paussin.jpgCi occupiamo ora dei simboli: sicuramente, come scrisse il gentiluomo Marcantonio Michiel nel suo ” Notizie d’opere del disegno”il quadro rappresenta  ” un paesetto in tela cun la tempesta, cum la cingana et soldato …se man de Zorzi da Castelfranco”, il quadro poteva sembrare semplice, ma non certo di facile interpretazione.

E le interpretazioni invece si moltiplicarono: troppo enigmatica era la tela: la donna che allatta, il seno sinistro nudo, il suo indice destro che indica il ginocchio sinistro… il soldato che è vestito in bianco e rosso, i colori dei templari, e la tempesta, il fulmine  che illumina quella che si può in qualche modo identificare come la zona di Treviso , e precisamente l’insediamento dei Templari in quella città, attualmente San Gaetano. Alla fine  della strada si arriva alla Chiesa di Santa Maria Maddalena, che sembra la zona in cui le folgori si scaricano.

Ma importante è anche il riferimento del quadro all'”Hypnerotomachia Poliphili”,( libro importante di padre Francesco Colonna) per cui la donna -madre non è altri che venere -iside- myriam, la madonna insomma che nutre al suo seno il Salvatore dell’umanità, con e contro le difficoltà della natura che è tutta rappresentata: aria, acqua, fuoco e terra!!!, ma che, essendo natura, è alle basi della vita!.

th_RLC_13_Asmodeus_1.jpgPastori di Arcadia 1.jpgBerengeer Saunier.jpgMa l’interpretazione più inquietante si può trovare negli scritti e nell’interpretazione dell’abate Beranger Sauniere che identifica, nella posizione della donna: la sua mano sinistra indica il suo ginocchio destro, quale simbolo di Nobile Stirpe, nelle statue del demone Asmodeo che egli fece erigere sotto l’acquasantiersa della chiesa di Rennes le Chateau, in Francia, attratto ed inspirato dalle opere di Paussin ( Pastori d’Arcadia), che venne a Venezia nel 1624, e che rappresenta appunto una donna con il seno destro nudo e con la mano sinistra indica il ginocchio destro.

Diversi sono i quadri che rappresentano simbolicamente il legame tra l’arte pittorica e i Rosacroce, gli Alchimisti ed in seguito i massoni; tanti pittori ed opere d’arte, di cui Venezia è custode…complice, dolcemente th_RLC_14_Asmodeus_2.jpgsilenziosa, enigmatica?… A presto per gli altri quadri ed autori simbolici…l’arte è fantastica,–e a Venezia sono custoditi questi tesori….!!!

 

 

 

 

 

Il quadro degli enigmi: la Tempesta del Giorgione a Veneziaultima modifica: 2009-12-28T20:25:00+01:00da pierapanizzuti
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5 Commenti

  • Buon anno Piera,puoi farmi sapere se ai ricevuto i miei auguri di buon anno, o il pc nel pallone,grazie luciano

  • Due cose

    1) quando fecil il servizio civile presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici (oggi credo sia diventata Soprintendenza al Polo Museale) andai un giorno nei laboratori della Misericordia. Uno studioso mi fece vedere una gigantografia del quadro e mi fece notare come tutte le interpretazioni, fino a quel momento, non avevano tenuto conto di un particolare, secondo questa persona, molto importante: una figura che iniziava ad attraversare il ponte che si vede sullo sfondo.

    2) Mi risulta che una delle interpretazioni più accreditate rifletta la presenza a ebraica a Venezia in quel periodo. Le analisi all’infrarosso, infatti, hanno evidenziato che nella prima stesura, al posto del soldato c’era una donna nuda nell’atteggiamento di calarsi in acqua. Di conseguenza il titolo del quadro potrebbe essere “Mosè bambino”: il futuro salvatore del popolo eletto potrebbe essere il piccolo allattato dalla “cingana” subito dopo essere stato salvato dalle acque. Il tema, forse scomodo nella società veneziana del tempo, potrebbe aver indotto Giorgione, su richiesta del committente, a modificare il soggetto introducendo la figura del soldato.

  • Mi affascinano le corelazioni tra il quadro e i Rosacroce,templari ecc.Ho letto molto su questo argomento ed è intrigante che non si riesca mai ad arrivare oltre le supposizioni.

  • Adoro questo blog! Adoro la ricchezza di particolari nei racconti. Delizioso ed istruttivo! Grazie!

  • Roberto, ti ingrazio veramente di cuore per i tuoi apprezzamenti. Un caldo saluto, Piera