Desdemona, il suo palazzo e la casa di Otello!

Palazzo Contarini Fasan.jpgDesdemona_othello.jpgotello.jpgAl grande respiro del bacino di S. Marco davanti alla chiesa della Salute,  , oltre ai meravigliosi palazzi e ponti universalmente conosciuti, si aggiunge  un palazzo alto, riccamente ornato: si tratta del Palazzo Contarini-Fasan ( dalla grande passione del proprietario per la caccia al fagiano).

Questo palazzo è legato alla storia di Desdemona, raccontata da Shakespeare, il quale trasse l’idea dalla novella  “Il moro di Venezia” di G. B. Cinzio, tratta dalla sua raccolta Ecatommiti, nel 1565, un drammaturgo ferrarese morto nel 1573, che si rifece a sua volta alla storia del nobile veneziano Nicola Contarini, in prima linea contro i turchi per salvaguardare le proprietà della Serenissima.

Sembra che fosse scuro di pelle ( i Mori facevano parte della vita di Venezia), ed i matrimoni misti erano frequenti  nella nobiltà veneziana. Ma la storia , rispetto alla tragedia del grande commediografo inglese , finì con la morte del Contarini, che finì assassinato, mentre la bellissima moglie fuggì, prima di questo evento, trovando riparo dalla morbosa gelosia del marito presso la propria famiglia.

Palazzo Civran Grimani.jpgIn campo dei Carmini si trova quindi la casa del geloso “Otello”.

Storia, letteratura, racconti che non si sarebbero potuti scrivere se non ci fosse stata la storia vera di una Serenissima aperta, senza inutili provincialismi, già globale e libera da pregiudizi….la mia amata Venezia.

Desdemona, il suo palazzo e la casa di Otello!ultima modifica: 2012-03-01T15:42:47+01:00da pierapanizzuti
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4 Commenti

  • Sara’ ma la faccenda della carnagione “africana” del moro non mi convince.
    La prozia di mio nonno, vissuta tra la prima meta’ dell’800 e gli anni 20 del 900, sposata a un nobilhomo veneziano era per tutti la “Mora”, la “amia Mora” per mio nonno bambino che andava a passare la “villeggiatura” nella loro villa a Mirano.
    Conservo un ritratto in cui e’ rappresentata una bella donna dalla carnagione bianchissima e i capelli di un nero corvino

  • Da parte di mio marito, ad esempio, c’è una parte della famiglia di cognome Moro: i capelli sono ricci, la carnagine, dopo tanti secoli, scura, e la realtà storica di quando Venezia fu la prima nazione a liberare gli schiavi africani che venivano trasportati dalle navi, e a quelle persone venne data l’opportunità di vivere, studiare e lavorare a Venezia, e queste persone vennero integrate in quella società illuminata! Un caro saluto, Piera

  • Mah!
    L’aspetto esteriore, il fenotipo, talvolta porta a conclusioni errate.
    Io per esempio porto un cognome “sciavon’ pur essendo la mia famiglia a Venezia da secoli.
    Ho anche un aspetto, balcanico, alto, massiccio, faccia squadrata.
    Eppure tutto cio’ mi viene da mio nonno materno, un Bergamo di Rialto.
    Mio nonno paterno era piccolino, mingherlino, un “Pantalon de Bisognosi”e cosi’ i suoi fratelli.
    Sulla schiavitu’ a Venezia non dimentichiamo che gli “sciavi” erano i dalmati, non i servi e che anche sulle galere della Serenissima i vogatori erano prevalentemente “bonavogia” cioe’ uomini liberi stipendiati mentre le galere di “sforzati” i condannati al remo, erano poche e considerate poco affidabili tanto che anche a Lepanto erano di riserva

  • Gli africani non c’entrano nulla. Moro significa proveniente dalla Morea, ovvero dal Peloponneso.