I Palazzi di Venezia e i loro meravigliosi stucchi: tra scultura e affreschi.
Gli stucchi occupano un posto particolare nella casa veneziana dell’epoca barocca e rococò. Nel cinquecento lo stucco apparteneva più alla scultura che alla pittura: uno scultore come il Vittoria da allo stucco in bianco e oro un risalto plastico di tipo classico nelle due famosissime scale di Palazzo Ducale: la Scala d’oro e la libreria, decorando la volta a cassettoni con forti rilievi entro cui risaltano gli affreschi: tra pittura e scultura non v’è soluzione di continuità: l’oro dergli stucchi risalta tra le campiture bianco-azzurre dell’affresco, creando un effetto ricco e sontuoso.
Nella Sala delle 4 porte a Palazzo ducale vi è uno dei maggiori capolavori dello stucco a Venezia, di gusto rinascimentalr, prevalentemente plastico, opera di Giovanni Cambi del 1575: la sala acquista un aspetto di incantevole bellezza nella volta in un’opera quasi unica tra pittura, scultura ed architettura: questa unità costituisce il raggiungimento più alto tra gli stili Barocco e Rococò.
Le decorazioni si arricchiscono, nelle chiese e nelle case private, di putti , tra cui, una delle più belle , si trova a Palazzo Barbaro-Curtis a S. Stefano.La collaborazione degli artisti con gli artigiani di tecniche diverse per stucchi, mobili, lampade e specchi, appare perfetta e spontanea e nasce da un gusto comune.
A Palazzo Albrizzi a S. Aponal una sala del piano nobiliare è tutta decorata da un volo di putti in veste di amorini e di angeli insieme che irrompono tra le linee dell’architettura con una sorridente invasione dello spazio libero tra cornici e i grandi quadri del 600.
Alcuni di questi putti modellati con tanta finezza appaiono negli stucchi di Cà Sagredo accanto ai nomi dei due autori e la data: Abbondio Stazio e Carpoforo Mazzetti, Tencalla 1718.
Nell’appartamento di Palazzo Sagredo gli stucchi non si accompagnano con gli affreschi, ma dominano soffitto e pareti e vanno visti da vicino, nella perfezione tecnica della linea, nella morbidezza dei rilievi, nell’armonia compositiva.
Meravigliosi stucchi anche a Palazzo Merati sulle fondamente nuove, specialmente quelli della scala e dell’alcova utilizzata per un certo periodo da Giacomo Casanova, e la decorazione dell’alcovaanche di Palazzo Barbarigo a S. Maria dei Carmini.
Tutta la gamma festosa dei vari stili degli stucchi veneziani del settecento si incontra a Cà Zenobio ai Carmini e illumina meravigliosamente lo scintillante Salone delle Feste ideato dal De Gaspari.
Tutto ciò non è che una minuscola parte delle decorazioni, degli stucchi, della meravigliosa opulenza che ha reso indimenticabili e stupefacenti tutti i Palazzi Veneziani, e che, e ne parleremo, diverrà un tutt’uno con i mobili, i famosi mobili veneziani ; immagini fiabesche illuminate dalla luce riflessa dall’acqua della laguna.
sono veneto, e mio padre nel 1953 mi porto a Torino e vissi per 40 anni, poi circostanze particolari, decisi che dovevo tornare dove sono nato ( Concordia Sagittaria) e quando il tempo me lo permette vado a visitare la mia Venezia…ma mi piacerebbe conoscerla meglio non solo quello che dicono e fanno vedere..perche per me Venezia a moltissimo da dire.. cose che solo a pochi viene concesso di sentire e vedere…ora che sono un pensionato vorrei conoscerla bene con calma e vorrei che mi aiutaste voi che siete gli esperti in materia…grazie di cuore…a presto….
come sopra
Carissimo Ivone, sono veramente felice che tu voglia conoscere Venezia, quella che non tutti conoscono , solo i veneziani, e che è la più interessante e la più bella: io ho scritto circa trecentocinque post per farla conoscere e farla amare, e sono andata a raccontare proprio quei particolari che il turista normalmente,m non conoscendo, non vanno a cercare. Se ti va, cerca “venezia nascosta”, oppure vai su : venezia.myblog.it, e spazia su ogni argomento che vuoi cercare. Spero di rileggeerti presto e un Bentornato in Veneto. Un saluto affettuoso, e se hai bisogno, scrivi , sono awsnche su facebook con Venezia nascosta, per cui scegli tu.Un ciao di cuore,Piera