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La magia del legame intenso tra Venezia e le bambine poi donne veneziane

bambinirialto2.jpgbimbi-in-campo-venezia.jpgQuando si è bambini tutto risulta più grande, sconfinato, aperto..libertà di correre, libertà di nascondersi: nulla è più bello che gocare a nascondino a Venezia: ci sono mille angoli, mille colonne, callette, androni, scalini da salire aiutati dalla penombra e dalle ombre proiettate dai barbacani, patere…tutto meraviglioso e carico di mistero.

Per cui essere bambini a Venezia è rimasto un elemento immutabile..correre senza pericolo di automobili e traffico: Venezia è una città per bambini, per artisti e per tutte le persone che pensano in libertà e quella  libertà cercano. Nascere in questa città è una fortuna fantastica, e percepire e conoscere la sua storia, vivere sulla propria pelle le sensazioni meravigliose che fanno parte del suo fascino.

cane-pauroso-venezia.JPGgabbiani.jpggstti a Venerzia.pngpasseeri.jpgI bambini veneziani possono andare a spasso tranquillamente con il proprio cane, anch’esso felice padrone delle proprie scelte di direzioni e percorsi, o accocolarsi vicino ad una vera da pozzo accarezzando un gatto morbido e fascinoso, attorniato da colombi che si contendno con i passeri le briciole di pane, mentre i gabbiani, con il loro becco forte e potente in poco tempo distruggono i sacchetti delle immondizie spargendo i resti nei campi.

Ma è tutto fantastico, meravigliosamente fantastico crescere a Venezia, ritrovarsi in qualche bàcaro, godendo insieme della cucina easy, degli spritz aromatici, o anche di un ambiente è un momento di coesione che fa di una città un agglomerato di persone che si sentono veramente abitanti e partecipi di una città e di una cultura particolarmente unica.

laguna_venezia.jpgscuola di danza 2.jpgCrescere, studiare, godere delle ambientazioni di questa meravigliosa città è stata l’armonia che ha scandito, con le sue note di barcarola, la mia vita di adolescente:  la scuola di danza, il fantastico contorno che dalle finestre ampie e luminose creano l’atmosfera giusta per chi bambina e poi acerba adolescente si sfiancava alla sbarra ogni giorno, fatica, controllo del proprio corpo, attenzione ma anche languido abbandono alla musica che per noi bambine, al confine del divenire donne era l’elemento conduttore della nostra crescita, del corpo e della mente e, sopratutto, nell’incominciare ad apprezzare gli ampi 800px-Venedig_san_giorgio_maggiore.jpgColonne di Marco e Todaro.jpgsaloni cinquecenteschi in cui il movimento libero era vera libertà, motivi di ispirazione, di dolcezza , di languore vero e vibrante : dalle finestre entravano  l’aria e la luce aperte alla laguna, la sensazione di falso torpore, di falsa sonnolenza di una città marina, basata e legata ai tempi ovattati e lunghi delle maree, e con le maree si espletava la dolcezza e la sensualità del tempo non definito, tempo legato fantasticamente a quello legato alle fasi lunari tipici delle donne, ed in questo senso la donna veneziana è ancor di più un tutt’uno con la natura della propria città e delle proprie origini.

Alla scholetta dei Calegheri a Venezia “Le maternità possibili”.

scoleta dei calegheri.png6579_-_Venezia_-_Madonna_della_Misericordia_(sec__XIV)_-_Scoleta_dei_calegheri_-_Foto_Giovanni_Dall'Orto,_8-Aug-2004.jpgVenezia è una città fortunata e ricca di palazzi e luoghi da adibire a diversi scopi; parlo ora dalla Scoletta dei Calegheri, in Campo S. Tomà a S. Polo.

 

La scuola era la sede della congregazione dei calegheri (calzolai), e conserva in sè ancora resti di affreschi del quindicesimo secolo, cone l’Annunciazione e i Santi. All’esterno notevole è il bassorilievo del Lombardo, del 1478, rappresentante S. Marco che guarisce S.amiano, patrono dei calzolai.

 

La scultura inoltre della Madonna della Misericordia bossorilievo del Lombardo.jpgimmagine di calzatura sul portale della scoletta dei calegheri.jpgsovrasta un portale in cui sono scolpite delle calzature.

 

Ora questa è diventata la sede della biblioteca di quartiere e luogo di convegni dedicati a conferenze. E proprio martedì 6 dicembre prossimo verrà presentato un libro a cui mi onoro di aver partecipato come coautrice assiene ad altre donne importanti e no: Alda Merini ad esempio, o persone appunto come invito a Venezia.jpgMaternità Possibili.jpgme, ma tutte legate al tema della maternità: vissuta, non vissuta, voluta o non accettata: ma sempre e comunque un elemento sostanziale dell’essere donna, che vuol dire accoglienza, generosità, voglia di farsi coinvolgere, o essere solo e comunque madri di sè stesse.

 

Tutto questo per mezzo della capacità e della volontà di due donne straordinarie, come Emilia Miraztchijska e Rayna Castoldi che hanno raccolto esperienze, testimonianze, pensieri o altri modi di concepire questa parte essenziale delle donne di diverse nazionalità , tutte accomunate dal fatto che le donne sono tali in tutte le latitudini.

 

Maternità possibili 1.jpgVi ringrazio per la pazienza e spero che, chi ne abbia l’opportunità, possa ritrovarsi ad ascoltare e a discutere insieme di questo affascinante ed essenziale argomento che è alla base della vita.