A Venezia, in seguito allo stanziamento della popolazione dalmata (schiavoni) e la conseguente costruzione della Scuola Grande di San Giorgio e Trifone degli Schiavoni, venne chiamato, come già da me illustrato nel mio Post ” Scuola Grande degli Schiavoni etc…, il grande Vittore Carpaccio: pittore e direi “illustratore ” straordinario, di storie ed eventi, di cui ci fece e continua a farci dono con dei teleri, presso la Scuola summenzionata, di straordinaria efficacia: tra questi, il (purtroppo) peggio conservato è il quadro dedicato al “Miracolo di San trifone”;
In base alla leggenda San Trifone venne chiamato dall’imperatore romano Gordiano per liberare con il suo potere, universalmente riconosciuto ed unico, la figlia invasata dal demonio;
Nell’interpretazione del pittore, rosacrociano, ecco che il demonio che si palesa a tutti, assume l’aspetto del Basilisco, animale fiabesco rappresentato con il corpo di serpente, la testa di gallo, ali e zampe da aquila, che conservava, secondo Fulcanelli, la sua triplice natura infernale.
Sant’Agostino lo definì “il re dei serpenti” cioè il demonio. Ecco perchè i Rosacroce presero questa immagine, il demonio dei demoni, cioè la parte più vile dell’uomo e dello spirito, che è la materia prima da trasformare, l’elemento da modificare per raggiungere, passo su passo, la perfezione e la vicinanza quasi perfetta a Dio!.
Il Basilisco infatti, per i Rosacroce, è così malefico guardiano che deve essere battuto per aver accesso al tesoro, il simbolo di Mercurio filosofale , emblema della germinazione del mondo, il leviatano che dimora nelle acque, demone che nell’antico testamento viene (Isaia 27.1) creato da Dio per scherzare con esso, il quale dimora
Meravigliose storie, straordinari pittori, tesori universali conservati nei palazzi della nostra Venezia.. tutta ancora da scoprire!