Venezia Nascosta

Le ali volanti di Venezia: cocài e magòghe!

Non solo la vita acquatica, ma anche quella aerea rendono ancor più composito l’ambiente di Venezia: fantastici i cani i gatti i passeri, i colombi, ma anche una parte della popolazione “aerea” è caratterizzata, come tante città di mare, da diverse specie: le popolazioni fornite di ali si differenziano tra la città, il primo entroterra, e la laguna: questa ospita anatre, aironi, etc. mentre la città vera è sede di “abitazioni” di gabbiani.

Ma non si tratta di un’unica specie: ci sono i “cocài” (cocàl al singolare) che è di stazza media, bianco e un pò grigio, volatili abbastanza tranquilli, non voraci come i “”magòga”, chiamato “gabbiano reale” è spesso più grande di una gallina, tutto bianco e con il becco giallo.

Quest’ultimi amano creare il proprio nido sui tetti dei palazzi più alti, il becco sempre rivolto al vento, quasi a controllare, con arrogante sicurezza, tutta la vita aerea dei cieli veneziani: non pochi passeri sono stati vittima dei loro becchi voraci.

I luoghi aperti , come la Riva degli Schiavoni o le Zattere, questi gabbiani, decollando dai tetti dei meravigliosii ed alti palazzi sfruttano le correnti d’aria che, che , sfruttando i venti della laguna che rimbalzano sulle facciate ricche ed decorate, formando un cudcinetto d’aria , volano in linea retta senza perdere un centimetro di quota, “galleggiando” sulla linea delle case e, come alianti, senza battere le ali.

Questo tipo di volo viene chiamato “in dinamica”, unendo a questa tecnica lo sfruttamento delle correnti d’aria calda che esalano dalle case e dal selciato e che salgono girando in torno , sempre con le ali distese e leggermente piegati verso il centro di questa corrente “termica”, in modo da fare un sorta di elica.

Tutti abitanti, residenti, essenze di questa città che, come ogni città di mare ha vissuto e continua a vivere questa meravigliosa realtà di un’essenza legata alla sua culla ,il mare ed i suoi abitanti naturali.

Le ali volanti di Venezia: cocài e magòghe!ultima modifica: 2012-03-03T19:53:29+01:00da
Reposta per primo quest’articolo