Trame oscure ed agenti segreti di Venezia, dal medio evo al diciottesimo secolo.

palzzo-ducale-venezia.jpgconsiglio10.jpgLa Serenissima, proprio per la sua specificità, nella sua organizzazione ha sempre affidato grandissima importanza ai propri segreti: prima di tutto per quanto riguardava la costruzione delle navi, quindi agli armamenti ed infine alle politiche espansionistiche ma sopratutto dal punto di vista commerciale.

Una grandissima importanza ebbe quindi l’attività spionistica, legata naturalmente al Giacomo Casanova.jpgI servizi segreti di Venezia.jpgcontrospionaggio; gli agenti venivano definiti con i termini di spia, esploratore, confidente, ..ed anche consulente, referendario, delatore ed emissario. La prima espressione, dopo quattro secoli, di agente segreto venne coniata da Giacomo Casanova, che, come antico James Bond, si dedicò anche a questa esperienza a favore della sua Venezia, naturalmente ben remunerato, assieme a Michelangelo Bozzini e Giovanni Cattaneo.

Le delazioni hanno fatto parte di questo sistema, ma, attraverso le boche de leon non Bocca_di_leone_02.jpgbocca-leone-chiesa-san-martino.JPGvennero accettate così, incondizionatamente, ma attentamente vagliate: per cui se si ebbero processi questi furono supportati da testimonianze vere, comprovate, per cui a possibili condanne (a morte) vi furono anche diverse assoluzioni.

La Spagna fu lo stato che cercò di inserire le proprie spie, o di corrompere dal punto di vista ideologico o anche soltanto vilmente per denaro. baili, nobili o viaggiatori corrotti o resi corruttibili da inganni e conseguenti ricatti.

Tra i casi spinistici più famosi, quello più imnportante e cupo fu quello relativo al nobile Girolamo Lippomano alla fine del 1500, e poi Angelo Badoer e Girolamo Grimani.

immagine di rapporto di Missier grande.jpgbaili veneziani.jpgComunque determinanate per il funzionamento di questi “servizi” vi fu la fattiva collaborazione dell’apparato dello stato  e dei cittadini, e rievoca un originale metodo di comunicazione tra governo e sudditi: “il memoriale sottoscritto personalmente o da terza persona per conto dell’interessato che un privato cittadino presentava al Consiglio dei Dieci (nel caso di privilegi industriali anche al Senato) su una materia rilevante importanza per lo Stato e richiamava l’attenzione, inoltre, su una figura poco conosciuta nella storia di Venezia: quella del Capitan Grande o Missier Grande, cioè il capo degli sbirri alle dirette dipendenze del Consiglio dei Dieci, una sorta di coordinatore dell’attività dei confidenti o degli informatori ( una sorta di capo della CIA) , A questo si aggiungeva l’attività spionistica all’estero  dei diplomatici veneziani, documentate, che spesso si svolgevano alle dirette dipendenze del Consiglio dei Dieci.

consiglioX_01.jpgcrittografia e decifrazioni.jpgEd in questo ambito si ebbe la nascita e l’evoluzione di codici segreti e della scrittura cifrata, vero a proprio inizio della crittografia moderna.

La sopravvivenza di Venezia, la sua natura di Stato esposto, proprio attraverso la sua peculiarità di Repubblica legata per la sua vita, la sua espansione e la sua essenza alla crittografia medievale.jpgcrittografia.jpgcrittografia08.gifconoscenza delle strategie di altri Stati amici ma al contempo rivali , era legata al segreto, alla conoscenza dei segreti altrui ed alla previsione delle mosse politiche e strategiche degli altri paesi europei, senza far trapelare le proprie evoluzioni tecnologiche e quelle diplomatiche!

 

 

 

Trame oscure ed agenti segreti di Venezia, dal medio evo al diciottesimo secolo.ultima modifica: 2012-04-12T12:57:30+02:00da pierapanizzuti
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1 Commento

  • Sull’argomento mi sento di consigliare un libro appassionante: “i Servizi Segreti di Venezia” di Paolo Preto