Venezia Nascosta

I Fonteghi di Venezia, gioielli d’arte.

I fondaci, o meglio, alla veneziana, i fonteghi erano costruzioni di proprietà veneziana date in uso a commercianti stranieri.

Importantissimi erano gli scambi ed i depositi merci per Venezia e per i veneziani, e i fonteghi erano usati da popolazioni fluttuanti, aventi mansioni prevalentemente commerciali, per cui l’aspetto residenziale diventava puramente temporaneo ed utilitaristico, e si può presumere che la vita comunitaria avesse un carattere del tutto secondario.

I tre fonteghi conosciuti erano il Fondato dei Tedeschi, quello dei persiani e quello dei turchi.

Essi ebbero una rilevante funzione rappresentativa, ed il prestigio delle Nazioni che li usavano era sostenuto dall’importanza e dalla bellezza architettonica degli edifici adibiti a loro sede, dalla posizione sulla principale via d’acqua (il Canal Grande) e dal lungo periodo di uso durante il quale era manifesta la presenza di quella popolazione a Venezia.

Il più importante dei tre fu sicuramente quello dei Tedeschi, dato che la comunità germanica fu tra quelle che ebbero con Venezia più durevoli ed intensi rapporti non solo di scambi commerciali, molto ricchi, ma anche culturali ed artistici, tanto più che nella denominazione dei “tedeschi” erano inclusi anche austriaci, boemi, ungheresi.

Dalla veduta di De Barbari  si può dedurre la conformazione dell’eduificio alla fine del ‘400: si tratta di una grossa e complessa costruzione a diversi piani che si svolge attorno a due cortili interni principali, uno dei quali abbellito da loggiati, ed altri piccoli cortili secondari.

Tra il 1505 ed il 1508 tra lo Spavento e lo Scapagnini si ebbe una ristrutturazione che aumentava il tono della costruzione: divenne ancor più monumentale , imperniata tutta attorno al grande cortile, con al centro l’immancabile vera da pozzo.

Nella Serenissima il prestigio di una persona o di una famiglia era determinato non solo dal pregio architettonico degli edifici di proprietà, ma anche dalle opere decorative di altissimo livello: tra i più famosi che decorarono questo edificio (decorazioni che ora sono state trasferite alle Gallerie dell’Accademia) furono Giorgione e Tiziano.

Ci si può immaginare ora, andando alle Poste Centrali a Rialto, ( fondaco dei Tedeschi) tutte le facciate e gli interni dipinti da prestigiosi artisti!

Il Fondaco dei Persiani, di cui ci rimane un’immagine nel “Miracolo della Croce” di vittore Carpaccio, anch’esso fittamente decorato sulle superfici della facciata, quasi come una stoffa, venne distrutto nel 1830.

 

Il fondaco dei Turchi  rappresenta il modello tipico della casa-fontego veneto bizantina. La sua costruzione risale al XIII secolo  come palazzo privato del Pesarese Giovanni Palmieri , fu in seguito acquistata dall Repubblica per ospitarvi personaggi illustri ( Il marchese di Ferrara, l’Imperatore bizantino Giovanni Paleologo nel 1428, Alfonso ed Eleonora d’Este  nel 1562.

Divenuto ancora proprietà privata nel 1621 lo Stato Veneto lo affittò come fondego ai commercianti turchi che lo usarono fino al 1838.

Ora è sede del Museo di Storia naturale di Venezia.

Capolavori d’arte, preziosi palazzi che comunque continuano a far parte del tessuto produttivo di questa città che tanti si affannano a dare per morta, ma che conserva in sè, nella sua struttura stessa, nella ricchezza artistica e nelle sue risorse umane un patrimonio ancora tutto da sfruttare.

 

I Fonteghi di Venezia, gioielli d’arte.ultima modifica: 2012-08-19T17:00:33+02:00da
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