La Serenissima Repubblica veneziana è stata un esempio di longevità, stabilità e sviluppo per più di mezzo millennio, e la sua decadenza è stata causata da fattori prevalentemente esterni (G. Merattini in Storia della civilità Veneziana – La costituzione veneziana a cura di V. Branca, vol. II Sansoni Firenze).
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Il Consiglio dei Dieci era un potentissima magistratura, la cui presidenza era affidata al Doge e ai suoi 6 consiglieri: era formato da dieci senatori eletti dal Gran Consiglio o Maggior Consiglio. Questo consesso non era elettivo in quanto vi appartenevano tutti i nobili maschi di età superiore ai venticinque anni.
Questo organismo divenne nel tempo sempre più potent efino a pot
Una partecipazione dei non aristocratici era prevista in tutte le riunioni del Senato, che si svolgevano sotto la presidenza del Doge e del Minor Consiglio, con l’assistenza dei segretari della cancelleria ducale (non aristocratici) e del loro capo (anch’esso non patrizio).
Elemento perturbatore ma anche pungolo per le varie istituzioni dogali furono i barnabotti, patrizi decaduti che, pur avendo le caratteristiche idonee come casato, si erano impoveriti e cercavano, vendendo il proprio voto, di ottenere un miglioramento delle proprie condizioni economiche. Essi stazionavano sotto il Palazzo Ducale e cercavano contatti con nobili nel pieno delle proprie funzioni cercando di vendere la loro unica ricchezza rimasta.
Poichè le fonte del potere del Capo dello Stato, dei vari Consigli e magistrature risiedeva tutto nel Consiglio Maggiore , la struttura costituzionale dello Stato Veneziano denotava con assoluta evidenza uno Stato oligarchico, ma una remora alle tentazioni di sopraffazione o di personalizzazione del potere era costituita dal gran frazionamento dei poteri pubblici, dalle interferenze fra le maggiori magistrature e dalla brevità degli incarichi che portava ad un continuo ricambio delle persone entro le strutture costituzionali: una straordinaria costituzione che affidava il proprio potere a persone considerate capaci che comunque controllavano le competenze e capacità, e , sopratutto, non davano poteri a lungo termine a nessuno.