Giu 3, 2009 - Luoghi, Società veneziana    2 Comments

Venezia e gli Assassini nascosti nel buio

Calle degli Assassini.jpgRio Terà dei Assassini.jpgVi sono a Venezia un Rio Terà (rio interrato) ed una Calle denominati ” degli Assassini”. Si trovano a San Marco, non molto distanti da Campo S. Angelo. L’antichissima denominazione è dovuta ai frequenti omicidi che vi si verificavano, specialmente di notte, col favore delle tenebre,

Rio Terà dei Assassini 1.jpgNel 1128 il Maggior Consiglio emise un decreto che vietava l’uso delle “barbe alla greca”, ossia barbe posticce. La gente di malaffare usava infatti travestirsi e mascherare i propri lineamenti.

La Repubblica di Venezia era preoccupata per la costante frequenza con cui avvenivano agguati e delitti. Per questo motivo nello stesso anno il fanale.jpgGoverno Veneziano ordinò che le calli venissero illuminate da “cesendeli” che erano piccole lanterne cilindriche a telaio in lamina di ferro battuto, con il tettuccio conico.

L’incarico di accendere queste lanterne all’imbrunire di ogni giorno era delegato ai parroci delle varie zone in cui necessitava questo servizio. Nella parte superiore delle mensole che reggevano questi lumi venivano poste delle immagini sacre, nella speranza che alla loro vista i criminali si ravvedessero e non compissero atti feroci.

La Repubblica di Venezia sosteneva le spese delle lanterne e dei lumi. Nel 1450 il Senato ordinò che qualsiasi cittadino che camminasse per la città dopo le tre di notte doveva essere provvisto di un lume.

Le persone più ricche si facevano accompagnare da due servi di cui uno col lume che gli illuminava il cammino e l’altro gli guardava alle spalle.

Codega.jpgQuarantia Criminal a Venezia.jpgquarantia-criminal.pngCon un decreto della Quarantia Criminal (la nostra pubblica sicurezza) fu data la possibilità ad ogni cittadino di girare armato. Nacque così la “Codega” ( dal greco Guida): Erano persone che accompagnavano le persone alla sera ed alla notte illuminando loro la strada: in genere aspettavano in taverne ed osterie, guadagnandosi così di che vivere.

I Nobili invece avevano l’obbligo di farsi accompagnare dalla scorta del proprio Casato. Nel 1732 il Senato decretò sulla necessità di illuminare tutta la città tramite “ferali” ( fanali), ed a questo scopo tutti i cittadini che avevano antico fanale.jpgfanale veneziano.jpgFanali veneziani.jpgun reddito erano obbligati a pagare una tassa annuale, secondo il loro ceto.

Venezia e gli Assassini nascosti nel buioultima modifica: 2009-06-03T23:26:00+02:00da pierapanizzuti
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2 Commenti

  • E’ degno di nota come nei tempi passati la Serenissima fosse cosi’ attiva nelle regole e nel cercare di combattere i criminali. L’organizazzione era a dir poco notevole!!!!

  • Venezia aveva una criminalità molto diffusa come evidenzia questa crime-map dei casi registrati tra il Sei ed il Settecento…