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Tra passato e futuro a Venezia: i due mori.

4mori.jpgla-torre-orologio-di-venezia-piazza-san-marco-big.jpgTra passato e futuro: ecco che il tempo rimane in sospeso per due minuti sulla torre dell’orologio di Venezia: una campana ed ai lati due enormi automi in bronzo (chiamati per il loro colore i due mori): fusi da Ambrogio delle Ancore nel 1497 e costruiti con il corpo snodato all’altezza della vita, recano in mano una mazza per uno, con cui percuotono, al battere di ogni ora, la campana posta al centro.

Se è certa l’opera del fonditore, ancora da attribuirsi l’ideazione delle due statue: c’è chi dice Paolo Savin, chi Alessandro Leopardi o Antonio Rizzo,non  così per la campana, sormontata da un globo dorato ed una croce, che reca inciso il nome del suo ideatore, un certo Simeone.

I due automi hanno un aspetto diverso: l’uno, autorevole e forte, il cui viso è contornato da Moro%20e%20campana%201.jpgTorre%20particolare%20Moro.jpguna barba che gli dona un aspetto più vecchio, più vissuto, per l’ideatore del marchingegno è l’emblema del passato, e come tale percuote con la sua mazza la campana un minuto prima dello scadere dell’ora, il secondo, la cui fisionomia propone un giovane uomo nel pieno della sua gioventù rappresenta il futuro, e per questo motivo il suo battere la campana avviene un minuto dopo dello scadere dell’ora: lo scorrere del tempo, la rappresentazione del presente che sta a mezzo trà passato e futuro, tutto questo su una terrazza con una vista mozzafiato su Venezia ed il bacino di San Marco.

Con l’orologio ed il suo simbolismo ecco che la Torre dell’orologio a San Marco a Venezia propone enigmaticamente tutto ciò che riguarda il tempo: le stagioni, i segni zodiacali legati ai mesi, il passato, il presente ( naturalmente interlocutorio perchè mentre si vive diviene già passato)..l’armonia del mondo, il passato e il divenire: e tutto questo è Venezia, simbolo di un passato vissuto sempre un passo avanti degli altri Stati, ed un futuro che è stato ma che continua ad torre2tb.jpgTorre%20orologio.jpgessere, una città senza tempo, sospesa, magica e misteriosa, in simbiosi con la sua essenza acquea, un continuo sciabordio di onde che vanno e vengono…un continuum tra passato…fuggevole presente, e futuro: emanazione unica di qualcosa di straordinario!!

 

Mag 4, 2010 - Leggende, Personaggi    4 Comments

Sior Rioba: ritrovata la sua testa e l’anima dei veneziani!!!!

Moro a Venezia.jpgNaso di Ferro.jpgFinalmente tutti i Veneziani gioiscono: il nostro “naso di ferro” è stato ritrovato, ed ongnuno ritrova parte del suo, cuore, della sua venezianità, della bellezza nel riconoscerci in una statua di moro, mercante di spezie, che prova e fa provare sentimenti veri e puri a tutti.

Chi non è veneziano forse non può capire, ma la nostra città vive delle proprie pietre, della terra strappata alla laguna, dei glicini sulle terrazze e sulle altane che si riflettono sul Canal Grande, delle nostre pietre ” i masegni” ed i nostri ponti, croce e delizia di questa nostra meravigliosa “casa”, ed anche dei nostri tempi, dilatati, lenti, perchè ogni luogo rievoca ricordi, in ogni luogo ci si ritrova nei secoli passati, e si assapora allora il tempo, la bellezza, la luce e lo spazio di questa città: Per questo motivo tutti hanno sofferto ed ora tutti gioiscono….Venezia sarà sempre quella..il campo dei mori, con le tre teste, le calli, i campielli, la bellezza di alcuni scorci sopra i rii, in un’atmosfera unica…senza tempo e romantica, gentilmente e non stucchevolmente romantica.

Rio a Venezia.jpgCampo dei Mori.jpgPartecipo la mia gioia a voi, e spero che la condividiate perchè la bellezza è patrimonio di tutti, e della bellezza ognuno usufruisce e ne gode, partecipando con gli altri del proprio piacere e del piacere universale che “il bello” contribuisce a rendere tale. Se si pensa che il Campo dei Mori si trova proprio dall’altra parte del Rio della Casa del Tintoretto..!! che ne dite? il viaggio vero e puro nell’arte.

Un abbraccio affettuoso ed un saluto gioioso a tutti, Piera