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Lug 19, 2010 - Tradizioni    5 Comments

Il mitico Caffè Florian a Venezia

Procuratie a Venezia.jpgMolti furono (e ne abbiamo già parlato) i caffè famosi nell’antica Venezia, nei quali si incontravano persone nobili e benestanti, professionisti ed intellettuali. Le botteghe del caffè venivano nominate anche “botteghe da acque”. In città, nel 1683 fu aperta la prima bottega sotto le Procuratie in Piazza San Marco e dopo poco ne sorsero a centinaia.

Il primo veneziano a nominare il caffè fu Gian Francesco Morosini, negli anni in cui era Bajlo (console) a Costantinopoli.

Francesco Morosini.jpgporta ottomana.jpgSulla ” Relazione della Porta Ottomana” letta e descritta nel 1585 in Senato si racconta che il popolo Turco raccontava alla Signoria Veneziana che era in uso bere sovente la nera bevanda bollente, nelle botteghe o nelle strade, ricavata da semi macinati.

Pianta del caffè.jpgcaffè.jpgPiantagioni di caffè.jpgI Turchi affermavano che questa bevanda aveva delle qualità energetiche per cui, chi la assumeva, non sentiva necessità di dormire. Il nome deriva dall’arabo “qhahau”pronunciato alla Turca “Kalvè”, per altri il nome deriva dalla località Etiope nominata Caffa, e in Etiopia ci sono le migliori piantagioni di caffè.

Caffè Florian 1.jpgNel 1653 fu introdotto a Venezia ed in tutta Europa, anche perchè i turco.jpgsultano ottomano.jpgveneziani si erano accorti che per i turchi era facile rimanere svegli durante la notte, per cui c’era il detto “noi veneziani semo svegi perchè i turchi no i dorme mai”.

 Caffè Florian 2.jpgA Venezia questo chicco venne chiamato caffè e fu diffuso dagli Arabi, trasportato nel fondaco dei Turchi, sestier de Santa Crose, e servito tramite le prime botteghe.
Nel 1720 il Caffè Florian divenne il più famoso luogo in Venezia e in tutta Italia, ubicato nelle Procuratie, davanti a Palazzo Ducale, in Piazza San Marco.

Rimase per molto tempo in gestione allo Stato della Repubblica di Venezia, Il primo gestore fu Valentino Floriano Francesconi, detto il ” caffeter” il quale veniva stipendiato mensilmente dallo stato.

Caffè Florian.jpgcaffè Fllorian 3.jpgcaffè a Venezia.jpgIl gestore denominò il locale “Caffè Venezia Trionfante”.

Dopo la caduta della Repubblica Floriano lo denominò ” Caffè Florian”. Qui si ebbe il centro della intellighentia e della cultura caffè florian 8.jpgCarlo Goldoni.jpgCarlo Gozzi.jpginternazionale: frequentatori dal 1700 in poi furono Giacomo Casanova, Carlo Goldoni, Carlo e Gaspare Gozzi, Lord Byron, Goethe, Moore, Parini e Silvio Pellico.

Goethe.jpgNel 1858 il Caffè Florian venne restaurato e le decorazioni delle Caffè in Etiopia.jpgsalette furono ispirate ai diversi cicli della vita, delle scienze, delle arti, delle stagioni e degli uomini illustri.

Silvio Pellico.jpgStorico caffè Florian.jpgGaspare Gozzi.jpgCaffè Florian 10.jpgcaffè florian 5.jpgcaffè Florian 4.jpgCasanova.jpgAll’interno del Caffè Florian , nella calda atmosfera delle sale lussuose ed affrescate, rimangono i ricordi dei Grandi Personaggi passati tra queste mura per godere dell’atmosfera del salotto – caffè nel salotto più bello del Mondo.

Apr 8, 2010 - Architettura, Luoghi, Società veneziana    Commenti disabilitati su Venezia e le Procuratie: quinte perfette per la Basilica di San Marco e Palazzo Ducale

Venezia e le Procuratie: quinte perfette per la Basilica di San Marco e Palazzo Ducale

mosaici della Basilica.jpgMosaic9 Basilica.jpgBasilica.jpgbasilica_di_san_marco_a_venezia.jpgChi entra dalla Bocca di Piazza a Venezia, oltre a sentirsi mancare il fiato dallo spettacolo della Basilica, specialmente in un giorno di sole, quando la luce si rifrange sui fantastici mosaici d’oro che danno il benvenuto dei 4.000 mq. di mosaici, d’oro e di raffigurazioni meravigliose dell’antico e Nuovo Testamento, che, come ebbi 120px-Procuratie_Vecchie.jpg120px-Procuratie_Nuove.jpga definire, sono una Bibbia a cielo aperto, pronta ad essere letta, goduta e decifrata dai fortunati che  entrano  in questa basilicia unica al mondo, trova, a contorno di cotanto splendore, dei palazzi che fanno da ali, da quinte in questo palcoscenico naturale e creato dall’uomo con passione, scienza ed arte.Si tratta dei palazzi delle Procuratie: vecchie, a sinistra in chi trova di fronte a sè il bagliore orientale e dorato della Basilica, ed alla sua destra le Procuratie Nuove.

Questi edifici furono i più importanti per quanto riguardò la Magistratura che sopraintendeva alla fabbrica della Basilica, ed alla quale competeva la sorveglianza e la tutela dei lasciti patrimoniali.

La carica di ” Procuratore” era tra le più prestigiose  e la più ambita dopo quella del Doge; molti celebri dogi furono Procuratori di San Marco prima di essere eletti alla suprema Magistratura.

Procuratori di San Marco del Guardi.jpgTra essi ricordiamo Sebastiano Ziani, che diresse come Procuratore le trasformazioni della Piazza e della Piazzetta, che portò a termine come Doge; a proposito delle vicende per la costruzione della Sala del Maggior Consiglio  si è visto come fu determinante l’azione del Doge Andrea Dandolo, Michele Steno e Giovanni Mocenigo che agirono anch’essi prima come Procuratori e poi come Dogi.

Anticamente vi era un solo Procuratore che tutelava la fabbrica della Chiesa di San Marco: successivamentge aumentarono le mansioni che si estendevano alla sovraintendenza dell’edificio ducale  e di altre costruzioni di pertinenza statale.

Giovanni Mocenigo.jpgdocumento di un Procuratore di SanMarco.jpgCon l’accrescersi dei compiti e dell’importanza della Magistratura , crebbe anche il numero dei Procuratori che salì fino a nove, divisi in tre distinti uffici: i ” Procuratori de Supra” i più importanti che avevano in cura i problemi legati alla Basilica, il Palazzo Ducale ed altri edifici pubblici, i ” procuratori ” de citra” i cui compiti si estendevano a nord del Canal Grande, ed i ” procuratori de ultra” che si occupavano dei problemi a sud del Canal Grande.

Le Procuratie non erano che un gran ufficio amministrativo che si occupava delle amministrazioni dei lavori pubblici della Repubblica.

Vicino, anzi, attorniando in qualche modo il Centro vero del Potere di Venezia, ma esercitando un potere determinante nello sviluppo urbanistico-amministrativo della
Serenissima, gli uffici dell Procuratie furono elemento determinante ed inmprescindibile per la solidità di una Repubblica ricca, fiorente, potente,.

Guardi - Procuratie nuove.jpgProcuratori de Supra.jpgProcuratie viste dalla Basilica.jpgDoge Andrea Dandolo.jpgTutt’ora, anche dopo la caduta della Repubblica, un ruolo importante viene sostenuto dela procuratore , che ora è nominato ” Proto di San Marco” cioè l’ingegnere o l’architetto cui è affidata la direzione tecnica degli edifici , in conformità alle esigenze del culto e alle disposizioni dell’Autorità ecclesiastica : dalla Procuratia dipende tutto il personale amministrativo, custodia e vigilanza della Basilica.

stemma di Michele Steno.jpgL’ultimo procuratore è stato l’avv. Giorgio Orsoni, freschissimo ed attuale Sindaco di Venezia.