Ci sono degli elementi architettonici di Venezia che sono propri tipicamente di questa città e di questo scenario.
Il problema più grande per i veneziani era infatti quello di far uscire il fumo senza però far entrare l’umidità, specialmente della nebbia, e la salsedine.
Ecco quindi l’esigenza di un marchingegno per estrarre il fumo dall’abitazione ma che doveva anche abbattere le scintille che a volte erano causa di furiosi incendi, (anticamente i tetti delle case erano ricoperti di paglia), e favorire inoltre la circolazione forzata dell’aria all’interno dell’abitazione.
Il suo funzionamento quindi si basava e si basa tutt’ora sull’accorgimento di mettere una tettoietta sulla parte superiore della canna fumaria, in modo da non far entrare la pioggia, e visto che per principio fisico l’aria calda sale, il fumo convogliato nella canna fumaria veniva spinto attraverso buchi laterali di questa canna, e convogliata allo schermo che ne circondava la parte terminale ad uscire superiormente. La forma di questo schermo determinava la forma del camino.
Poi ci si rituffa nelle strade di questa città, chiamate calli: ce ne sono di tutti i tipi, sghembe, larghe, strette, strettissime, tanto che per poter passare bisogna mettersi di lato, ed infine i sotoporteghi, che sono
Nella casa sopra il sotoportego viveva un pescatore, Orio. Come ogni sera uscì con la sua barca verso le bocche di Malamocco per gettare le sue reti..arrivato che fu nella zona di pesca il giovanè udì un lamento, ed una soave voce femminile che implorava aiuto.
I due giovani si innamorarono immediatamente l’uno dell’altra, e stabilirono di rivedersi ogni sera, tranne il sabato, per volere di Melusina. Passarono le settimane ed Orio non poteva fare a meno di vedere la sua bella innamorata. Era tanto innamorato che, nonostante il divieto della sirena, il quarto sabato andò, ma non vide la fanciulla. Rimase li in attesa finno a quando lo sciabordio dell’acqua attrasse la sua attenzione, e vide allora una serpe marina. Spaventato si ritrasse, ma la serpe gli parlò con la voce di Melusina e gli raccontò di essere vittima di un maleficio, per cui ogni sabato lei si trasformava in serpente.
Disperato Orio la seppellì in mare, e continuò la sua vita di marinaio.
Ma ogni volta che tornava trovava la casa in ordine, i figli accuditi, sembrava un miracolo.
Un sabato rientrò prima del solito e vide al centro della cucina una serpe..spaventato prese un’ascia e la uccise.