Il ritratto era appunto quello del Doge Marin Faliero (1285 – 17 Aprile 1355) che esercitò il Dogado dal 1354 e il 1355, unico giustiziato per alto tradimento e per cui la Serenissima attuò la ” Damnatio Memoriae” ( cancellando ogni traccia del traditore )
Aveva trent’anni quando ebbe l’incarico dalla Repubblica di uccidere Baiamonte Tiepolo, che nel 1310 aveva ordito una sua congiura.Fu un ottimo soldato e partecipò alla riconquista di Zara che si era ribellata nel 1345, fu membro del Consiglio dei Savi, quindi Governatore a Negroponte.
Quello fu per Venezia un anno molto delicato: la guerra contro Genova, la guerra persa precedentemente contro i Veronesi e la peste avevano creato gravi difficoltà economiche e commerciali nella Serenissima, allora nella mente di Marin Faliero, ancora offeso per le disonorevoli scritte di Michele Steno nei riguardi della moglie, scattò l’idea di una congiura
Si rivolse perciò a chi, pur essendo ricco ma avendo umili natali non poteva aspirare all’impegno politico, tra cui l’armatore Bertuccio Israello, tagliapietra(membro della loggia massonica) e ricco proprietario di barconi Filippo Calendario, e Bertrando Bergamasco, ricchissimo pellicciaio.
La data dell’insurrezione venne fissata per il 15 aprile 1355; dovevano impadronirsi con le armi di Palazzo Ducale, uccidere i membri dei vari Consigli, quindi eliminare tutta l’aristocrazia, compresi i figli, sopprimere i membri del Consiglio dei Dieci e nominare infine il Doge ” Signore di Venezia”, con potere assoluto su tutti.
La congiura fallì per l’incauta confidenza fatta dal Bergamasco al Patrizio Nicolò Lion. I congiurati vennero arrestati e sottoposti a tortura: il 16 Aprile vennero giudicati, condannati e giustiziati.
Il corpo rimase esposto su di una stuoia, con la testa accanto per un giorno, quindi la sera del 18 aprile venne caricato su una gondola e portato al luogo di sepoltura costituito da un cassone in pietra che fu messo dapprima in una cappella nella chiesa di SS. Giovanni e Paolo, quindi, svuotato e senza alcuna iscrizione od ornamento il cassone fu usato come serbatorio d’acqua all’Ospedale Civile, quindi venne collocato nella Loggia esterna dell’antica sede del Museo Correr.
IL 16 Aprile divenne, per decreto del Consiglio dei Dieci, festa nazionale, così come la celebrazione del fallimento della congiura di Baiamonte tiepolo, per ricordare i pericoli che aveva corso la Serenissima , traendone così giusto monito.