Venezia Nascosta

L’Alchemico Numero Aureo e la Divina Proportione nella Basilica di san Marco e nella Chiesa di San Pantalon a Venezia

Osservando il pavimento all’interno della Basilica di San Marco, si può notare uno splendido mosaico con al centro un “dodecaedro stellato” un poliedro composito, carico di simboli per alchimisti e matematici.
L’autore di tale opera d’arte è Paolo Uccello (Paolo di Dono, 1397/1475).

E al medesimo autore, o ad un suo allievo, vengono attribuiti altri due dodecaedri stellati i cui mosaici sono invece nel pavimento di una cappella della Chiesa di San Pantalon.

Tutto nasce da Platone: nel suo Timeo egli racconta:

” Quando Dio prese ad ordinare l’universo, da principio il fuoco, l’acqua, la terra e l’aria erano tuttavia in quello stato come ogni cosa dalla quale Dio è assente, che fuoco, acqua terra ed aria siano corpi è chiaro a ognuno….ora bisogna dire quali siano i quattro bellissimi corpi dissimili tra loro, dei quali sono capaci, dissolvendosi, di generarsi reciprocamente. E se scopriamo  la verità intorno all’origine della terra e del fuoco e dei corpi che secondo proporzione siamo in mezzo…..convien quindi comporre queste quattro specie di corpi insigni per bellezza e allora diremo di aver compreso sufficientemente la natura.”

Egli si riferiva ai poligoni regolari i cui analoghi nello spazio a tre dimensioni sono i poliedri.

Prima di tutto viene il triangolo che è alla base del simbolismo perchè ripete il numero 3. Può essere pienamente espresso soltanto in funzione del rapporto con le altre figure, la seconda il quadrato (  4) la terza il pentagono (5) quindi la stella a 6 punte ( quella figura che è nota come il Sigillo di Re Salomone – 6 ). Il triangolo equilatero rappresenta la divinità, ( non a caso, in seguito, si ebbe come perfezione la Santissima Trinità), l’armonia e la proporzione.

Per quanto riguarda i poliedri, in alchimia il cubo rappresenta la terra, il tetraedo il fuoco, l’icosaedro l’acqua e l’ottaedro l’aria: quindi si ottiene la divina proporzione dell’Armonia Universale, il Numero Aureo: il dodecaedro  stellato che simboleggia sia per Platone che per gli Alchimisti la Quintessenza (l’Etere).

Sul Timeo studiò sicuramente Pietro della Francesca che trattò l’argomento nel suo ” Corporibus Regolaribus” tra il 1482 e il 1492. Nel 1505 a Venezia venne pubblicata  una traduzione degli “Elementi” di Euclide e “Coniche” di Apollonio.Allievo ed amico di Piero della Francesca,  Luca Pacioli utilizzò queste ricerche per ampliare le proprie nel suo “De divina proportione” (pubblicato nel 1509) mentre si deve proprio a Paolo Ucello, a Leonardo da Vinci e ad Albrecht Durer ( grande incisore collaboratore di Jacopo de Barbari) continuare l’applicazione dei numeri nell’arte.

E proprio in un’incisione di Durer, La Melancolia 1,  contenente numerosi simboli cabalistici ed alchemici appare anche il quadrato magico in cui è inclusa la data dell’incisione: 1514.

E l’arte veneziana specialmente si rifece abbondantemente a questi simbolismi, a questa ricerca dell’ermetismo che fa dei quadri dipinti da Giorgione, Tiziano, Palma il Vecchio, Giovanni Bellini, Sebastiano del Piombo e Lorenzo Lotto preziosi tesori di informazioni, messaggi e allusioni alchemiche.

In seguito, nel 1618 Keplero (1571-1630) pubblicò il suo Harmonice Mundi.

 

 

L’Alchemico Numero Aureo e la Divina Proportione nella Basilica di san Marco e nella Chiesa di San Pantalon a Veneziaultima modifica: 2010-01-13T17:08:00+01:00da
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