Chi non è veneziano forse non può capire, ma la nostra città vive delle proprie pietre, della terra strappata alla laguna, dei glicini sulle terrazze e sulle altane che si riflettono sul Canal Grande, delle nostre pietre ” i masegni” ed i nostri ponti, croce e delizia di questa nostra meravigliosa “casa”, ed anche dei nostri tempi, dilatati, lenti, perchè ogni luogo rievoca ricordi, in ogni luogo ci si ritrova nei secoli passati, e si assapora allora il tempo, la bellezza, la luce e lo spazio di questa città: Per questo motivo tutti hanno sofferto ed ora tutti gioiscono….Venezia sarà sempre quella..il campo dei mori, con le tre teste, le calli, i campielli, la bellezza di alcuni scorci sopra i rii, in un’atmosfera unica…senza tempo e romantica, gentilmente e non stucchevolmente romantica.
Un abbraccio affettuoso ed un saluto gioioso a tutti, Piera