Per i mosaici di San Marco è importante segnare il punto dal quale il mosaico veneziano si distacca da quello Bizantino e nell’onda inventiva che parte sempre dall’antica tecnica dell’affresco, esso non diventa occidentale ma veneto, intriso cioè di una liricità e di un’invenzione che nascono da una paziente meditazione di Bisanzio da parte di artisti che non parlano più greco, ma veneto.
A San Marco la superfice dei mosaici ammonta a quattromila metri quadri. Essi costituiscono la rappresentazione dell’antico e del nuovo testamento, dalla Creazione del Mondo, al Diluvio Universale, alla Caduta della manna nel deserto. All’interno le Sacre scritture sono disposte cronologicamente, ad iniziare dalla cupola sopra l’altar maggiore, in cui appare l”Emanuele” predetto dai Profeti, poi verso la cupola centrale in cui, dopo gli episodi della vita terrena di Gesù viene celebrata lAscensione di Cristo in Cielo, segue quindi nella stessa navata la Discesa dello Spirito Santo, nella Cupola delle Pentecoste, ed infine il Trionfo della Chiesa nell’arcone del Paradiso sopra la porta d’ingresso.
Nelle cupole laterali e nelle zone adiacenti sono celebrati alcuni Santi particolarmente venerati a Venezia.
Bagliori d’oro, raffigurazioni raffinate, uno spettacolo splendido, un enorme “film” lussuoso e suggestivo da