Vorrei donare a questa mia meravigliosa culla una poesia che Diego Valeri, valente poeta veneto, nativo di Piove di Sacco, veneto ma anche facente parte per un certo periodo di tempo della sua elite intellettuale:
C’è una città di questo mondo
ma cos’ bella, ma così strana
che pare un gioco di fata Morgana
e una visione del cuore profondo.
Aviluppata in un roseo velo,
sta con le sue chiese, palazzi, giardini,
tutta sospesa tra due turchini.
quello del mare, quello del cielo.
Così mutevole! A vederla
nelle mattine di sole bianco
splende di un riso pallido e stanco,
d’un chiuso lume, come la perla
ma nei tramonti rossi affocati
è un’arca d’oro, ardente, raggiante,
nuova innocenza, veleggiante
a lontani lidi incantati
Quando la luna alta inargenta
torri snelle e cupole piene
e serpeggia per cento vene
lìacqua cupa e sonnolenta
non si puà dire quel ch’ella sia
tanto è nuova e mirabile cosa:
isola dolce, isola misteriosa,
regno infinito di fantasia.
Cosa di sogno, vaga e leggera,
eppure porta nell’anni di storia,
e si corona della gloria,
d’una gran vita guerrieera.
Cuor di leonessa, viso che ammalia,
e tra veneti due volte sovrana,
pianta di forte virtù romane
fiore di tutta la gloria d’Italia.
Xe Pasqua, xe Pasqua
che caro che go
se magna a fugassa e anca il cocò
se vado in cusina
e trovo l’agneo
se vede e se usa
magnar anca queo;
vusto che non salta e che bala?
Si, si, papà caro
se tutti i putèi fusse come mi
voria che Pasqua fusse ogni dì.
Carissimi amici miei, tanti affettuosi e sinceri auguri di Buona Pasqua, Pasqua di serenità, di amore, di amicizia di affetti profondi, di salute,
Con tanto amore, vostra Piera !!!!!!!!