Il cavaliere, orgoglioso ed ardimentoso, aveva nascosto nell’elsa della sua spada une reliquia , un pezzo del legno della Santissima Croce che voleva
Nella nave che li riportava in occidente dalla terra santa egli strinse amicizia con il nobile veneziano Morosini, ed al loro approdo a Venezia il Morosini invitò il cavaliere presso il suo palazzo per riposare prima di raggiungere la sua meta. Le fece così conoscere sua sorella, donna di grande bellezza, dolce ed affascinante. Ci volle poco perchè il cavaliere si
Ma un mattino , al risveglio, scoprì che il nobile era fuggito con quella che non era sua sorella ma la sua amante, portandosi via la reliquia. Il giovane impazzì quasi dal dolore e dalla delusione, e si racconta che ogni notte il giovane si aggirasse per quelle calli ed i campielli alla ricerca forsennata dei traditori e della reliquia che con tanto amore e non senza rischi aveva portato con sè, per donarla alla sua città.
Poi, un mattino, davanti all’arco del portale vennero ritrovati l’elmo, lo scudo, l’armatura vuota e la spada (senza elsa) dello sfortunato cavaliere templare, e da allora non si seppe più nulla di lui.
Se entrate in corte Morosina, sopra l’arco di ingresso potete osservare una patara
Un simbolo delle varie, possibili vicende umane che hanno percorso nei