Venezia e le sue “isole dimenticate”

costanz4,jpg.jpgMisteriosi ed abbandonati siti della Laguna di Venezia, a nord est di Torcello, e primi insediamenti dei veneti e romani a causa delle invasioni barbariche, l’arcipelago detto Ammiana fa parte intrinseca della storia di Venezia e della sua evoluzione.

Dell’arcipelago facevano parte le isole di Costanziaco, San Lorenzo e San Felice, oltre ad altre piccole isole fantasma,che a seconda della marea vengono allagate e poi riappaiono: un mondo fantastico e misterioso che solo chi possiede una barca può andare a visitare, beandosi dei reperti delle vecchie chiese, importanti come Abazie, e Conventi.

Isola Ammianella o Motta dei Cunicci.jpgMotta dei cunicci o Ammianella.jpgcunicci.jpgPietro-Tradonico.jpglotario-i.jpgSi ha notizia per la prima volta di Ammiana a seguito del patto dell’840 tra Lotario Imperatore, figlio di Ludovico il Pio e nipote di Carlo Magno con il doge Pietro Tradonico, per dar vita alla nascente Venezia.

Orso II Partecipazio.jpgLe isole dell’arcipelago erano abitate da profughi di Altino, e qui erano state erette sette chiese, tra cui la più nota: S. Lorenzo e S.Felice, ed in quest’ultima vennero tumulati i corpi dei dogi Orso Partecipazio II (932) e Pietro Badoer Partecipazio(942). Ora è chiamata ” Motta dei Cunicci”,dei conigli ).

L’ultimo ricordo negli annali di Venezia risale al 1550, quando le monache del convento di S. Felice, per ragioni di salute, dovettero lasciare l’isola.

Aelia_Galla_Placidia.jpgAmiano Marcellino.jpgAmmiana.jpgCostanziaco ( o Costanziaca), il cui nome è legato a Costantino ( l’impero Bizantino era il polo verso cui la nascente e piccola Venezia si orientava), oppure da Costanzo, marito di Galla Placidia, che aveva dato nome alle Costantiacae, legioni romane che secondo Ammiano Marcellino sostavano in zona.

Il doge Tribuno Medio (fine del X secolo) cita quest’isola in un documento dove si cita: Dominicus, fiulius Georgii Gambasyrica, de Costantiaco.

Papa Alessandro II.jpgCostanziaco e l'Ammiana.jpgUn bolla di Papa Alessandro II cita esplicitamente monasteri e la pieve di Costanziaco, e da un documento del 1105 si apprende che l’isola era mministrata da un gastaldo.

Il centro era costituito da quattro isole, che erano poste a due a due li dove sfociava il Sile: erano stare erette due parrocchie: SS. Sergio e Bacco e SS. Massimo e Marcelliano, e altre cinque chiese ( S. Moro, S. Zanipolo, S.Pietro,S. Arian).

Ossario di San Arian.jpgS.Arian (isola di S. Adriano) dove era stato collocato un ossario e nel quale eera stato costruito un convento femminile (1160 circa) le cui consorelle facevano parte della più alta nobiltà della nascente Repubblica Veneziana, e che, costrette per motivi di salute e di abbandono, dovettero lasciare nel 1549.

Da alcuni anni l’associazione di Archeologia Medievale di Venezia ( a cui ho “rubato” una foto) cerca di catalogare le vestigia rimaste, come ad esempio i resti dei conventi, le anfore in cui cippi indicanti le linee di confine a Costanziaco.jpgresti del Monastero di San Lorenzo in Ammiana.jpglaguna.giferano stati sepolti bambini, in un piccolo ma commovente cimitero a San Lorenzo.

Altre isole nella laguna sud, ma questa è un’altra storia di cui parleremo più avanti.

Venezia e le sue “isole dimenticate”ultima modifica: 2013-03-08T17:02:54+01:00da pierapanizzuti
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2 Commenti

  • Un’atmosfera velata di magia: bellissimo questo articolo! Luoghi onirici, scrittura splendida 🙂

  • Notizie interessantissime e coinvolgenti!!!E’ possibile trovare dei libri che parlino della storia della laguna durante l’insediamento dell’isola di Torcello,prima che le attività dei Veneti si spostassero nelle isole che hanno dato origine a Venezia?Grazie Piera per la Tua continua azione di grande informazione su questa meravigliosa CITTA’!!!