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La Misericordia a Venezia: uno spettacolo tutto da gustare!

250px-Chiesa_di_S_Marziale_Facciata.jpgSacca della Misericordia.jpgHo raccontato del viaggio miracoloso della statua della Madonna, da Rimini a Venezia, ed ho accennato al suo approdo: un luogo veramente magico,la Sacca della Misericordia, nella quale erano state erette, in poco spazio e per pochi abitanti, ben quattro chiese: quella di S. Marziale, appunto, ma anche quella che è ora la Parrocchia di questa zona, la Madonna dell’Orto, (il cui nome ha tutto un suo significato, e di cui parlerò a parte ), la chiesa della Misericordia, legata alla Scuola relativa, e quella del Sacro Volto, facente parte di un grandissimo convento dei Servi di Maria.

Invito chiunque ad andare ad esplorare, perdendosi nella meraviglia delle facciate, in 260px-Chiesa_dell%27Abbazia_della_Misericordia_(Venezia).jpgScuola Vecchia della Misericordia.jpgcotto, gotiche, affascinanti e fascinose, li dove anche il grande Hugo Pratt, attraverso Corto Maltese si sofferma ammirato e stupito di fronte alla bellezza del piccolo Campo dell’Abazia della Misericordia: pavimentazione straordinaria in cotto, dove i mattoni sono posti a spina di pesci e suddivisi, attraverso l’inserimento della pietra d’Istria, in quadrati, e la vera da pozzo, decorata e splendida.

Simile pavimentazione si trova in Campo davanti alla Chiesa della Madonna dell’Orto: anche Piazza San Marco era stata pavimentata in questo modo, ma sopra è stato posto un nuovo strato di trachite, pietra durissima di origine vulcanica proveniente dai colli Euganei.

Scuola vecchia ed Abbazia della Misericordia.jpgE veniamo all’Abazia della Misericordia: il suo primo nome fu Santa Maria di Val Verde, e se ne hanno prime notizie dal 936, la cui costruzione, secondo il Sansovino, venne attribuita a Cesare de Giuli detto Andreani.L’aristocratica famiglia Moro fu l’artefice devota di questo edificio che nel dodicesimo secolo venne ristrutturato dallo stile bizantino al gotico.

La scuola accanto nel 1330 venne adibita ad ospedale e ad abitazioni.

Santa Maria della Misericordia ora è sede di mostre, che si susseguono e continuano a rendere viva questa zona di Venezia, in pieno Cannaregio, dove ogni particolare rievoca bellezza e l’intimità mistica di una città molto particolare.

Cimitero di S. Michele.jpgVenezia_-_Cappella_del_Volto_Santo.jpgE la bellezza e la suggestione prosegue in questo meraviglioso percorso, posto a fronte del Cimitero monumentale di S. Michele, con quel che resta del Convento di Santa Maria dei Servi, di origine senese, a cui faceva capo la Confraternita dei lavoratori della lana. Alla sua istituzione, dal 1309 al 1317 circa, venne consentita la costruzione del Convento, di cui ora rimane solo il portale, e della cappella, consacrata nel 1376 al Santo volto, e che è rimasta come ultimo ma suggestivo e meraviglioso cimelio, a ricordare questa Venezia delle Chiese, dello spirito libero ma dedicato al Sacro, li dove ad ogni passo si unisce, in un meraviglioso connubio, il sacro con le scienze, in un equilibrio che solo una Repubblica veramente laica poteva armonicamente rendere, e tutt’ora rimane. Città unica, Repubblica unica…e gente aperta di pensiero, di spirito e di cuore.

Apr 1, 2009 - Architettura, Luoghi    9 Comments

Scala con vista a Venezia

foto-bovolo.jpgimagesCAJYQSHR.jpgimagesCAAEYLCR.jpgVenendo dall’Accademia per andare a S. Marco, attraversato il ponte di legno, dopo una breve sosta nella chiesa di S. Vidal, per ascoltare un pò di musica, ed aver attraversato Campo S. Stefano inondato di sole, proseguiamo e passiamo il ponte  della Cortesia: subito scesi in  Campo Manin. troviamo sulla destra, quasi nascosta, una piccola calle che ci invita, dopo tanto sole, nella sua ombra confortevole e ci si avvia, e poi ancora sulla destra un’altra piccola calle sembra intrigarci in qualche modo, per cui iniziamo a percorrerla e quasi subito ci appare  uno spettacolo veramente fantastico: ecco emergere in tutta la sua eleganza la Scala Contarini del Bovolo.

E’ uno dei più singolari esempi dell’architettura veneziana di transizione dallo stile gotico, ben radicato nell’architettura locale, a quello rinascimentale.

90px-Rifinitura_del_pilastro.jpg90px-Pilastro_centrale.jpgLa scala detta del bovolo (perchè a chiocciola, bovolo per i veneziani) si sviluppa all’interno di una torre cilindrica, traforata da archeggiature ascendenti.

Alla fine del 400 Contarini fece aggiungere al suo palazzo tardo gotico di S. Paternian un nuovo corpo di fabbrica, allo scopo di ingrandire e  abbellire la casa,  e qualificare visivamente la facciata interna del palazzo prospicente un piccolo cortile un tempo protetto da una cinta muraria.

La sua costruzione è generalmente attribuita al Candì.

90px-Particolare_esterno.jpg90px-Lato_verso_S_Marco.jpgvedutabovolo.jpgbovolo1p.jpg250px-Scala_Contarini_del_Bovolo.jpg90px-Particolare_interno.jpgComunque basta provare l’emozione di salirla e di arrivare, con un’ultima teoria di archeggiature il belvedere a cupola che la copre e dal quale si può ammirare un inconsueto panorama : i tetti di Venezia, i campanili , le case e le chiese e, scintillanti al sole, le cupole di S. Marco.