Tagged with " maddalena"

Maria Maddalena e le tracce dei Cavalieri Templari a Venezia

Si ha notizia che nel 1222 venne eretta una chiesa a Cannaregio, in Venezia.

Il nome del committente è controverso: c’è chi, come Flaminio Corner la descrive come una cappella voluta dalla nobile famiglia Baffo, e di li a breve diventata parrocchia.

Forti indizi fanno invece pensare che la costruzione si debba alla nobile famiglia Balbo (che sarebbe un soprannome) il cui capostipite fu un certo Ezzelino.

imagesCAP1VVOF.jpgLa famiglia degli Ezzelini (il nome tedesco Hetzin significa letteralmente Ferro, vale a dire Guerriero, come già Attila e poi Timur), è giunta in Veneto tra il X e l’XI secolo.

L’illustre nonno di Ezzelino III, Ezzelino I detto il Balbo a causa di un difetto di pronuncia, nel 1148 partecipò alla seconda crociata con Corrado II re della Germania, combattendo contro i Turchi sotto le mura di Damasco ed i Fatimidi nel vano assedio di Ascalona.

Nel 1175, con Anselmo da Dovara fu al comando della Lega Lombarda che bloccò l’imperatore Federico il Barbarossa davanti ad Alessandria.

imagesCAYX0CGX.jpgInfine nel 1176 fu gonfaloniere della Lega Lombarda ed alla testa del contingente trevigiano partecipò alla battaglia di Legnano.

Il figlio, Ezzelino II dopo aver combattuto accanto a Ottone IV combattè contro gli Estensi e poi contro Venezia nel 1214.

Privo di avversari diretti di altre famiglie accrebbe il prestigio personale e familiare, finchè nel 1222 decise di ritirarsi in convento.

Ricevette così il soprannome del “Monaco” e lasciò la mano libera ai figli Ezzelino III ed Alberico.

Ezzelino il Monaco.jpgCon la presa del potere nel 1222 ed il padre in convento Ezzelino III, alfiere dei templari, anche per tradizione familiare,  dimostrò di possedere anche una grande ambizione. E sembra sia stato proprio lui a volere la chiesa dedicata alla Maria Maddalena.

biblica.jpgMaria Maddalena, questa donna unica di cui si è potuto dire che dopo la Vergine Maria fu la seconda donna del Vangelo.

Nel corso dei primi secoli i cristiani indugiarono soprattutto sul suo ruolo di messaggera della Resurrezione: Maria di Magdala è proclamata “Apostola apostolorum” e “Legata Legatorum” inviata degli inviati.

Verso la fine del VI secolo, quando le invasioni barbariche volgono alla fine, Papa Gregorio Magno identificò Maria Maddalena come la peccatrice anonima di cui ci parla S. Luca nel vangelo, e con Maria di Betania fece di lei il modello della conversione, della purificazione di cui la chiesa, nel confronto contro i barbari sentiva il bisogno.

Riferendosi alla ricerca del corpo di Gesù, la mattina di Pasqua, Gregorio disse di lei: A monumento domini, etiam discipulis imagesCA5MNNVI.jpgimagesCA05ZWLN.jpgimagesCA54CKRR.jpgimagesCAZFOSI9.jpgrecedentibus, non recedebat (da Sepolcro di Gesù, quando i discepoli se ne andarono lei non andò)-

Per cui la Maddalena rappresenta l’anima in cerca di Dio.

Nel 1297 il Capitolo Generale di Venezia proclamò S. Maria Maddalena patrona dell’ordine dei Predicatori.

images.jpgLa chiesa venne concepita a pianta circolare (l’unica, a Venezia) con copertura a cupola emisferica di chiara ispirazione all’architettura dell’antica Roma (Pantheon).

Di grande valore architettonico il portale, formato da un alto timpano iregolare sorretto da due lesene binate a capitello ionico.

Sopra alla porta di ingresso vi è una lunetta con bassorilievo di simboli massonici – templari, e la scritta: “Sapientia aedificavit sibi domum”.Approfondendo questo argomento risulta quanto sia stato  importante e determinante per quanto riguarda ll patrocinio dei templari in questa costruzione, in quanto la sapienza, o  Sophia è stata spesso associata alla Maddalena e ai versetti del libro dei Profeti: La Sapienza si è costruita la casa, ha intagliato le sue sette colonne.

Venezia-Cannaregio-Venezia-Centro-Storico-1113038430.jpgEsternamente all’abside è incastonato tra la copertura marmorea un bassorilievo raffigurante una Madonna col Bambino di origine quattrocentesca.

All’interno la chiesa presenta pianta esagonale con quattro cappelle laterali che conservano importanti tele settecentesche opera della Scuola di Giovanni Battista Piazzetta, ed un presbiterio campo 3.jpgfrontale.jpgimages.jpgquadrato occupante due lati.

La trabeazione della cupola è sorretta da dodici colonne bianche.

imagesCAM9MRCI.jpgtemplasri.jpgimagesCAXH0ITR.jpgIN seguito alla costruzione della chiesa, nel XIV secolo,  il Senato veneziano decise che il giorno dedicato a S. Maria Maddalena diventasse festivo. Successivamente la chiesa venne ampliata e ristrutturata da Tommaso Temanza, e venne anche aggiunto un campanile che nel 1888 venne abbattuto perchè pericolante.

Triplice%20Cinta.jpgcavalieri templari.jpgimagesCADQSOUY.jpgrio con chiesa.jpgAttualmente la Chiesa dipende dalla Parrocchia di S. Marcuola.

Quarta Crociata.jpgQuesta chiesa, insieme a diverse altre tracce lasciate dai cavalieri templari che qui transitarono, soggiornando per alcuni anni a Venezia, in concomitanza con la quarta crociata, e lasciando (nella leggenda veneziana) un tesoro nell’isola di S. Giorgio in Alga, oltre che a simboli legati alla comunità Templare, come le immagini delle Triplici cinte, incise in una panca di marmo davanti alla Scuola Grande di San Rocco, in un’altra nella Basilica di San Marco, ed una terza al piano superiore del Fondaco dei Tedeschi (ora poste Centrali di Venezia), ed altri simboli ancora legati alle prodezze di questi monaci-guerrieri che sono disseminati a Venezia, in una scia di mistero e di ricordi lasciati alle generazioni successive, fanno parte dei misteri, delle seduzioni, della Storia di una città Isola-San-Giorgio-in-Alga-2.jpgin perfetto equilibrio tra oriente ed occidente, ma proiettata anche in un futuro, che per noi è ora passato, che ha rivoluzionato la scienza e la navigazione del medio evo in Europa.

 

Nov 20, 2009 - Chiese, Luoghi, Misteri    7 Comments

Misteri e malìa di una notte di nebbia a Venezia

nebbbia a Venezia.jpgNon si può dire di aver assaporato fino in fondo il mistero e la malìa di Venezia se non si è passeggiato nella nebbia, il “caligo” che tutto avvolge e che ti fa vivere le diverse dimensioni di questa città attuale, viva, ma tutta intrisa della sua storia e sempre antica, misteriosa, carica di suggestioni.

Dalla finestra la nebbia appare come un velo ovattato, che copre tutto, ed io so che in questa nube lattiginosa e misteriosa mi dovrò immergere. Scendo le scale ed ecco che il tonfo del portone mi scaraventa in questo grigiore, in questo oceano ovattato e uniforme:  alle mie spalle il biancore che riflette i bagliori della laguna e fa riconoscere il Cimitero Monumentale dell’Isola di San Michele, ed a sinistra, appena accennato..il Casin degli Spiriti che cela Cimitero di San Michele.jpgCasil degli spiriti.jpgl’orrore ed il tormento senza fine dei fantasmi delle persone assassinate.

convento degli ospitalieri ai Gesuiti a Venezia.jpgchiesa dei Gesuiti a Venezia.jpgMi avvio per raggiungere Campo SS. Apostoli, e mi accingo ad attraversare il Campo dei Gesuiti…i lampioni emettono una luce debole, giallognola, un alone che riesce ad ingrandire la maestosità della Chiesa dei Gesuiti, sulla sinistra, ed a destra il vecchio ricovero dei frati Ospitalieri, fuggevolmente mi appare l’ombra di un frate , poi…tutto ritorna uniforme e ..normale.

Solo il rimbombo dei miei passi sui masegni ( i lastroni in Pietra d’Istria che formano il selciato di Venezia) , poi, …un pò alla volta, altri suoni, altri caigo.jpgantico fanale.jpgrimbombi…un gatto che scivola timido e spaventato tra una calle e l’altra, il mio cuore che batte in fretta..tutt’attorno il vuoto..un mondo che sembra spettrale ma che è fatto di suoni e di sensazioni…i passi dietro prendono un’altra cadenza ed io mi affretto verso il ponte che mi porterà più avanti, li dove i passanti mi potranno dare la sensazione di uscire da questo vuoto..

Ecco, dopo aver percorso in fretta calli e callette, il suono dei passi si moltiplica, e le luci diventano un pò più vive…l’alone giallognolo attorno ad ogni lampada illumina in modo inquietante un piccolo spazio, ed i suoni che  sembrano provenire da strane ombre proiettate sui muri..ombre che sembrano dileguarsi alla mia venuta..ecco Venezia, la realtà che è passato, ed il passato che non si dimentica…legato com’è alle immagini fuggevoli di una gondola con Felze.jpgpietra che può sembrare un mascherone ghignante, e quando ti avvicini assume l’immagine più rassicurante di una patara, sempre antica e sempre legata ad immagini antiche e reali di questa città…lo sciabordio dell’acqua…forse una gondola?..ecco il lume…ecco più lumi, ..gondole coperte dove non si sa se si stiano consumando meravigliose storie d’amore, o cospirazioni o soltanto si stia giocando……naturalmente d’azzardo.

E’ comunque un tutt’uno, ed ecco che, raggiunto S. Giovanni Crisostomo, mi avvio verso Campo San Giovanni e Paolo: davanti al portale della chiesa tre figure, guardinghe, timorose, le vesti settecentesche, i tricorni, l’aria di chi è avvolto da alone di mistero..posso riconoscerli: il Conte di Saint Germain, Cagliostro e Giacomo Casanova.. parlano chiesa dei SS., Giovanni e Paolo.jpgcon fare furtivo, sembrano ripromettersi nuovi incontri, e poi, al suono del mio passo, ecco che le ombre si dileguano…

i leoni dell'arsenale.jpgTroppo intense le sensazioni, per cui, attraversato il ponte, ecco che mi avvio verso San Marco.In lontananza voci ovattate, risate di donne, commenti maschili, la fuggevole immagine di coppie in abiti settecenteschi e bautte, qualche coppia si attarda posata al muro di una calle per scambiarsi baci e gesti affettuosi più o meno audaci…poi di nuovo il silenzio, il suono dei passi, dei miei e quelli di altri, nel presente o nel passato, mentre le luci sembrano più fioche ( lumini in cera posati in apposite nicchie sui muri per illuminare zone estremamante oscure….che possono far rabbrividire), ed il suono dell’acqua che accompagna costantemente questo percorso che mi porta a Castello, e mi fa incontrare con la maestosità dei leoni dell’arsenale..qui l’illuminazione è più intensa per rendere evidente l’ingresso dell’ Arsenale, anche se il ricordo delle vecchie leggende, e il poter constatare con le dita i solchi delle scritte runiche su questi potenti animali, leone.jpgcosì fieri, enormi e felinamente pronti all’attacco mi danno i brividi.

Meglio raggiungere Piazza San Marco, mentre in distanza i fanali preposti all’illuminazione della Riva sembrano evidenziare spudoratamente ogni masegno, ogni pietra,ogni muro ed ogni calle…ed ecco l’insegna di un bacaro..i vetri resi opachi dalla condensa, la voglia di qualcosa di caldo e di qualcuno con cui condividere questa esperienza della passeggiata nelle nebbie di tutti i tipi di Venezia.Entro e mi assale il profumo speziato del saor, il vapore della polentina che attrae il palato e la voglia di caldo, gente che chiacchiera bevendo un’ombra, l’ovetto sodo, i nervetti, le trippe….tutto questo mi rincuora, ed esco…….

el codega.jpgMi  appare una coppia: i vestiti riccamente decorati di lei e raffinati di lui con un codega( era una persona preposta ad accompagnare  con una lanterna le persone nelle  calli buie) che  illumina loro la strada, ed allora mi rendo conto di essere codega 1.jpgvicina al Caffè Florian! sono in Piazza San Marco..e le colonne di Marco e Colonne di Marco e Todaro.jpgfanale veneziano.jpgTodaro si ergono nel nulla…ma innanzi a me si apre un nulla con fanali luminosi, ma a ben guardare la luce si riflette sull’acqua del bacino ed alle mie spalle, quasi miracolosamente, sul balcone della Basilica di San Marco due fiaccole accese in onore della giustizia brillano come le stelle più luminose di questa città repubblica, di questo luogo incantato e magico.

Lentamente e con la magia del luogo e del tempo mi Pilastri acritani.jpgceppo esecuzioni.jpgavvicino ai Pilastri Acritani..li sfioro, tanto per avere un ulteriore contatto con il passato, poi mi avvicino al cippo che fu il patibolo dei condannati a morte, ripensando a chi è già passato di li, a chi ha vissuto il mistero, ed  alla meraviglia di questa passeggiata nei luoghi e nel tempo.

La strada mi accompagna verso San Tomà: salgo i ripidi gradini del Ponte di Rialto e rimango incantata a guardare piccole fiammelle lontane galleggiare sul Canal Grande che è un tutt’uno con la nebbia, altre gondole, immagino) e mi dirigo verso la Scuola di S. Giovanni Evangelista, di cui si può intuire una parte (peccato perdere l’immagine completa ma il “caligo” è intenso), ed allora mi accontento di percepire con le dita sulla panca a sinistra dell’ingresso il solco della triplice cinta..e questo mi riporta ai templari..mentre voltandomi indietro sembra quasi minacciosa la severa struttura gotica della la Chiesa dei Frari, ricetto di misteri, dimora di frati dedicati alla conservazione di codici e ricordi e le cui ombre di concretizzano, fuggevoli, davanti fiaccle.jpggondola coperta.jpgnebbia 1.jpga me, per sparire poi nel confine tra il passato e realtà..

chiesa della Maddalena a Venezia.jpgMi aspetta, in questo viaggio in questa nebbia fantastica l’immagine ovoidale della Chiesa della maddalena, da dove i cavalieri templari approfittavano dell’ombra per allontanarsi da una realtà che per loro era  pericolosa se non mortale……

viaggio meraviglioso, ormai i suoni dei passi sono moltiplicati, le voci gondola coperta 1.jpgBasilica dei Frari.jpgTriplice cinta della Scuola Grande di San Rocco.jpgScuola Grande di San Rocco.jpgacute,dialettali e non..la realtà, nebbia a Venezia 1.jpgNebbia a Venezia 2.jpgassieme alla luce elettrica hanno (per il momento) soverchiato la realtà vera di questa meravigliosa Venezia….un unicum perfetto tra passato e presente, l’unico luogo dove chi passeggia può ritrovarsi in un mondo fatto di ombre, di ricordi, di vite già vissute ma realmente presenti, qui dove il tempo e lo spazio sono un tutt’uno…basta venire, immergersi in una serata di nebbia autunnale e Venezia è tutto ciò che è e che è stata…una passeggiata nello nebbia a Venezia 3.jpgspazio e nel tempo! Ed altre serate misteriose mi attendono ed attendono tutti coloro che voglio immergersi nel senso vero di questa , ora città , prima Stato e Repubblica!