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Casanova e i Rosacroce

Giacomo Casanova.jpgimagesCAGSYDHS.jpgGiacomo Casanova nacque a Venezia, in Calle della Commedia (ora Malipiero) dal matrimonio dell’attore Gaetano Giuseppe Giacomo Casanova e la bellissima sedicenne Zanetta, figlia unica di  un calzolaio,Gerolamo Farussi e della moglia Marzia. il 2 Aprile del 1725.  si dice comunque che il vero padre del bambino fosse un nobile che poi si prese cura di lui per molti anni, Michele Grimani.

Il nonno morì subito dopo le nozze della figlia distrutto dal dispiacere di vederla sposata ad un commediante.

Dopo un anno i genitori di Giacomo lo affidarono alle cure della nonna, e partirono per i loro spettacoli in tutta Europa. Nelle sue memorie Casanova racconta di non aver alcuna memoria di sè prima degli otto anni e quattro mesi, quando per la prima volta si sente nato..prima non  esisteva, in qualche modo:Racconta che si trovava addossato ad un angolo della stanza tutto intento a cercar di fermare una abbondante emorragia dal naso, quando la nonna lo fece salire in gondola, ed insieme arrivarono a Murano; qui entrarono in una casupola dove c’èra una vecchia, attorniata da gatti, che prima parlottò con la nonna, si fece consegnare una moneta d’argento e poi lo fece entrare in una grande cassa, raccomandandogli di non fare alcun caso ai rumori che avrebbe sentito ; ed infatti ci furono  strepiti, gemiti, urla, poi la fattucchiera aprì il coperchio della cassa, lo fece scendere, gli fece  mangiare sei confetti di buon sapore, gli massaggiò la nuca con una pomata delicatamente profumata, e lo avvertì che durante la notte sarebbe andata a fargli visita una bellissima signora.

Di tutto questo non avrebbe dovuto fare parola  con nessuno pena la morte. Intanto l’epistassi si era fermata, ed il bambino tornò a casa.

Non si ricordava più delle parole della vecchia quando, durante la notte, venne svegliato da un fruscio, guardò, e gli apparve una bellissima dama che gli sorrideva.

l'alchimia.jpgDa quel giorno Casanova cominciò ad appassionarsi di arti magiche, guarigioni ed alchimia.

imagesCAHEUFBN.jpgStudiò poi a Padova Diritto Pubblico e Diritto Canonico, quindi a Santa Maria della Salute fisica. Tentò prima la carriera ecclesiastica quindi quella militare, ma al ritorno da Costantinopoli abbandonò l’uniforme e fece il suonatore di violino  presso il Teatro San Samuele.

Poi, a ventun anni, incontrò casualmente uno degli uomini più importanti di Venezia, il senatore Matteo Bragadin che uscito da una cena conviviale si contorceva dai dolori nella gondola, probabilmente avvelenato.Casanova Lo soccorse e gli salvò la vita. Da quel momento la sua fama di guaritore si diffuse  a Venezia, e Matteo Bragadin lo adottò, dandogli la possibilità di viaggiare.

Marchesa d'Urfè.jpgAndò quindi a Parigi, e li avvenne l’incontro con una donna straordinaria, la Marchesa d’Urfè.  Conosciuto come guaritore riuscì a guarire la sciatica del marchese La Tour d’Auvergne il quale lo accompagnò a conoscere la marchesa che era sua zia.

imagesCAKOZD5O.jpgSubito  la dama cominciò a parlare di chimica, di alchimia, e gli mostrò la biblioteca che era appartenuta al marito. Il suo autore preferito era Paracelso, Gli fece vedere un manoscitto in cui era contenuta “la grande opera”, cioè formule alchemiche, e glielo donò assieme alla Steganografia dell’Abate Tritemio.Steganografia.gifstegano1.gifimagesCAJJZV21.jpg

Quindi passarono al laboratorio ; gli mostrò una sostanza che teneva sul fuoco da almeno cinque anni: era una polvere di proiezione che doveva servire a mutare in un minuto qualsiasi metallo in oro.

Gli fece vedere l’albero di Diana del famoso Taliamed ( o Maillot) che era una vegetazione artificale formata dalla cristallizzazione dell’argento,e spirito di nitro. Affermò che questo Taliamed  era suo maestro, e nonostante l’eta  non era mai morto, anzi, confermò  ,  lei continuava a ricevere sue lettere, manoscritto della Marchesa d'Urfè.jpgquindi, dopo avergli mostrato un baule pieno di platino, che avrebbe convertito in oro a suo piacere, e sorridendo, gli confessò  di possedere il segreto imagesCAGK7VAX.jpgdella pietra filosofale,

Tornati in biblioteca, la donna trasse da un cofano nero un libro che pose sul tavolo, e Casanova lo aprì e si accorse che era pieno di Pentacoli, qullo di Polifilo (il grande pentacolo di Re Salomone) ed altri.imagesCAD2ZNOM.jpg

alchimista 1.jpgimagesCAC57IEE.jpgCasanova afferma di aver esitato, ma alla fine, proprio dietro l’invito e la sollecitazione della Marchesa, prestò giuramento sull’Ordine dei Rosacroce.

Ecco come e dove egli fu iniziato ai misteri dei Rosacroce, della magia, dell’alchimia, e fu motivo questo di successivi incontri con la marchesa e con il Conte di Saint Germain.                            

 

Apr 30, 2009 - Alchimia, Esoterismo, Personaggi    2 Comments

Il primo alchimista a Venezia

imagesCAZIL914.jpggualdigrande.gifL’alchimista più noto, addirittura leggendario appartenente ai Rosacroce, maestro di Cagliostro ed amico del Conte di Saint Germain, noto come Federico Gualdi, durante il suo soggiorno a Venezia (1650-1682) lasciò il suo segno.

Poliglotta, matematico, astronomo, nel 1662 progettò uno sbarramento mobile nella laguna.

Era considerato come possessore dell’elisir di lunga vita. Raggiunta l’età presunta di 200 o 600 anni, il suo aspetto era quello di un uomo di 40 anni, così come ne testimonierebbe  un ritratto dipinto da Tiziano.

Si attorniava da artisti, studiosi, matematici italiani, francesi e tedeschi, ed una cerchia di discepoli.

imagesCAFZMPNH.jpgIl più noto tra questi Francesco Marin Santinelli, facente parte della corte della regina Maria Cristina di Svezia, che pubblicò con lo pseudonimo di Fra Marcantornio Crossalane Chinese, la lux obnubliterata supte natura rifulgens /1664) tradotta in Francese con il tiolo” La lumiere sostant par soi-meme des tenebres “.

Il modello di questo scritto era la Phylosiophy Hermetic del Gualdi,

Gualdi fu considerato uno dei capi dei Rosacroce  d’oro (ordine fondato di Germania nel 1542) ed in conformità agli statuti dell’ordine si dedicava all’alchimia, alla creazione di spiriti familiari e homuncoli, alla fabbricazione di medicinali ed elisir.

imagesCAX3YE61.jpgimagesCAE4JJY1.jpgimagesCAJATY3Y.jpgimages.jpgimagesCA90TSXA.jpgOggetto d’indagine da parte del Santo Uffizio di Venezia (1676) che comunque non sfociò in un processo, fuggì e ricomparve in imagesCAA9SHUZ.jpgGermania nel 1716.

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