Mag 10, 2009 - Arte e mistero, Chiese, Leggende, Templari e Rosa Croce    Commenti disabilitati su San Marco, gli enigmatici pilastri acritani e la laguna come specchio

San Marco, gli enigmatici pilastri acritani e la laguna come specchio

Enrico Dandolo.jpgPapa Innocenzo III.jpgQuando il papa Innocenzo III convocò la IV crociata nel 1196 il doge di Venezia, Enrico Dandolo persuase i crociati a muovere su Costantinopoli invece che verso l’Egitto offrendo un anticipo di 85.000 monete d’argento per le navi.

Tutte le conquiste ed i bottini sarebbero stati divisi equamente. I francesi accettarono, e la Crociata sfuggì al controllo del Papa, e finì nelle mani di faccendieri ed avventurieri. L’imperatore greco Isacco, deposto da suo fratello Alessio si accordò col Dandolo ed i crociati, facendo loro un’offerta: avrebbe pagato 200.000 monete d’argento, costituito un esercito per combattere contro l’Islam, 500 cavalieri come guardia perenne in Terrasanta e la sottomissione della Chiesa d’Oriente in cambio dell’aiuto per riprendere il trono.

coppa.jpgMa al momento di pagare Isacco non trovò il denaro necessario per cui i crociati presero come ulteriore scusa questo motivo per muovere contro Costantinopoli. Entro le mura vivevano cristiani ortodossi, e fuori i cavalieri che li minacciavano portavano croci sui mantelli, e si dichiaravano cristiani.Era la Settimana Santa del 1204.

Santa Sofia a Costantinopoli.jpgIl sacco di Bisanzio.jpgCostantinopoli era la città più grande del mondo, e dentro di sè conservava meraviglie in ricchezze, monasteri, chiese, palazzi e torri. Qui si trovava Hagia Sofia ( La cattedrale della Santa Sapienza) costruita da Giustiniano  sei secoli prima.

icone nicopeia a San MARCO, vENEZIA.jpgLa Theotokos era la patrona e la protettrice della città, ed il suo velo per ben due ciborio di Anastasia.jpgvolte aveva salvato Costantinopoli, prima dagli Avari e poi dagli Slavi. Il Monastero del Pantacroce conservava l’Icona Nicopeia ( Madonna protettrice e vincitrice contro il nemico)che precedeva l’imperatore in Battaglia, ed il legno della vera Croce di Cristo, trovato da Sant’Elena era conservato nella Chiesa dei Santi Apostoli.

Dopo aver ottenuto l’assoluzione, i Crociati attaccarono ed in tre giorni ridussero la città a ferro e fuoco, compiendo atti terribili, bestiali e vandalici.

Fu subito praticato un vergognoso commercio di reliquie, La Vera Croce fu divisa tra i baroni, una parte fu inviata al Papa, ed un pezzetto portato a Parigi. Re Luigi IX di Francia pagò 10.000 monete d’argento per la “vera” corona di spine e per la custodia costruì la Sainte Chapeller a Parigi.

cripta marciana.jpgI Veneziani invece si mostrarono i più attenti. Dal Monastero del Cristo  Pantacroce si appropriariono di un gruppo di squisiti cammei smaltati ed incastonati di gemme, e di un’ampia collezione di medaglioni episcopali, per decorare la Pala d’Oro, un elaborato schermo bizantino in oro, ingioiellato, che conserva  le reliquie di San Marco nella Basilica.

uno dei pilastri acritani.jpgquadriga.jpgdue cavalli.jpgS_Marco_Tesoro-Artophorion.jpgIl tabernacolo d’oro della Chiesa dei Santi Apostoli, una copia della chiesa stessa, si aggiunsero ai quattro cavalli di rame ricoperti d’oro, che facevano parte dell’Ippodromo di Costantinopoli, e che avevano fama di essere protettori della città, e che per occhi sfoggiavano  Vergine Nicopeja a S. Marco.jpgdegli splendidi smeraldi, trafugati da Napoleone e le sue truppe. La loro collocazione, nella Basilica, è evidente a tutti, dopo aver passato due “cure” di controllo e restauro.

S_Marco_Pala%20dOro.jpgreliquie%20tesoro%20san%20marco.jpgiconostase di san Marco.jpgEvangelario di San Marco.jpg2.jpgIl Tesoro di San Marco contiene la più accurata collezione di artigianato bizantino nel mondo, comprende 32 calici tesoro 3.jpgtesoro 5.jpgbizantini, varie reliquie, di cui parleremo, reliquiari, parti di altari, Vangeli, gioielli, paramenti, manoscritti e vasi sacri. Il sarcofago Veroli, il più bel pezzo al mondo d’avorio bizantino tagliato, e il Salterio dell’Imperatore Basilio.

tesoso9 7.jpgSalterio Bizantino.jpgtesoro.jpgMadonna Nicopeia.jpgTra i pezzi famosi e bellissimi i due pilastri acritani posti sulla piazzetta, tipici della decorazione sassanide, pre Persiani, raffigurante foglie d’acanto, code di pavoni, tralci di vite e varie altre forme di foglie e piante, oltre che straordinarie iscrizioni pilastri acr.jpgpilastri acritani.jpgpilastro.jpgcrittografiche”non ancora decrittate,  di una strepitosa bellezza, che, in origine, si specchiavano pilastro acritano.jpgtesoro di San Marco.jpgassieme alla colonna del bando img043.jpged ai tetrarchi sulle acque della laguna visto che la piazzetta confinava direttamente con il Canale.

 

 

 

 

San Marco, gli enigmatici pilastri acritani e la laguna come specchioultima modifica: 2009-05-10T22:28:00+02:00da pierapanizzuti
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