La mano sinistra posata sull’elsa della spada: il materiale utilizzato, dedicato in genere alla raffigurazione di dei o di imperatori e loro familiari ed i volti solenni fanno immaginare immediatamente a personaggi imperiali: si tratta dei Tetrarchi.
Senza essere riusciti ancora a chiarire il mistero della primitiva provenienza di questa statua, gli studiosi hanno riconosciuto nei quattro personaggi i quattro tetrarchi che nel 293 d.c. governarono l’impero d’Oriente:
Diocleziano (Augusto) controllava le province orientali e l’Egitto ( capitale Nicomedia)
Massimiano (Augusto) governava l’Italia e l’Africa Settentrionale (capitale Milano)
Costanzo Cloro era governatore della Spagna, la Gallia e la Britannia (capitale Treviri).
Nell’immagine quindi del blocco di porfido incastonato
Il complesso è perfettamente integro, a parte il piede e la caviglia sinistra della figura posta all’estrema destra del gruppo, che venne ovviata con l’aggiunta di porfido rosa; nel 1965, a seguito degli scavi condotti da archeologi tedeschi e turchi venne ritrovato, nei pressi dell’antica piazza di Philadelphion a Istambul il piede sinistro andato perduto.
Nelle antiche leggende veneziane invece si narra che quattro ladroni, nottetempo, cercavano di rubare il tesoro di San Marco, ma il Santo, vigile e protettore, cogliendoli sul fatto li fulminò all’istante, proprio nel posto esatto dove cercavano di trafugare i preziosi, e lì rimasero, a perenne monito.