Parliamo dei Rosacroce,che, nel rito scozzese hanno nominato appunto dei cavalieri a questo simbolo: Cavalieri del Pellicano . I riferimenti ai Rosacroce non sono unici, nelle chiese veneziane, ma sono inaspettatamente frequenti.
Nel “Physiologus” si dice che il pellicano ami moltissimo i suoi piccoli: ” quando ha generato i suoi piccoli, non appena sono cresciuti questi
Il pellicano si presta così ad una duplice simbologia: è l’immagine di Cristo che dona il suo sangue per redimere l’umanità, e l’immagine di Dio Padre che sacrifica il proprio figlio facendolo resuscitare il terzo giorno.
Nell’immagine simbolica medievale il pellicano è rappresentato nel nido con i suoi piccoli, sulla sommità della croce e nell’atto di straziarsi il petto con il suo becco. Il sangue che scaturisce è poi, l’ars Symbolica, la forza spirituale che diventa il lavoro dell’alchimista che, con grande amore e sacrificio, conduce alla ricerca della perfezione.
La purezza celeste è quindi il carattere particolare di questo uccello che, simile ad un angelo dalle ali spiegate simboleggia la Redenzione, la Resurrezione e l’amore di Cristo per le anime.
O. Wirth spiega il simbolo del pellicano come emblema di generosità assoluta, in mancanza della quale nell’iniziazione tutto resterebbe vano.
Per altri sarebbe l’immagine della pietra fislosofale che si dissolve per far nascere l’oro dal piombo allo stato fluido, cui corrisponde l’aspirazione non egoistica (il pellicano si nutre del pesce strettamente necessario per vivere).
Con ciò sono da ricordare antichi gradi della società, come il Cavaliere del Pellicano e la sua effige nei Rosacroce.
Venezia quindi , esoterica fino nei minimi particolari, come i marmi usati, che danno un fascino ancora maggiore a questa città sospesa tra l’oriente e l’occidente, e magicamente rimasta aderente alla sua essenza che chiunque percorra le sue calli ed i suoi campi percepoisce e respira con l’aria della laguna.