Venezia Nascosta

I Benedettini e Venezia

La regola monastica dell’Ordine dei Benedettini ” Ora et labora”influì molto nella fisionomia del convento benedettino nell’epoca medievale. Infatti assommava le caratteristiche del cenobio, della fattoria, del Centro Studi.

Nell’alto Medio Evo, nell’epoca di grandi rivolgimenti politici, militari ed economici, di instabilità ed insicurezza, i monasteri benedettini rappresentavano dei punti fermi, delle isole di sicure dove poteva sopravvivere, oltre ad una tradizione di vita sociale, organizzata (piccole comunità quasi autonome nell’ambito di una vasta organizzazione internazionale) anche quel tanto di cultura, arte e tecnica che la vita monastica presupponeva.

Oltre alla vita monastica gravitava attorno alla vita del convento una piccola comunità fatta di dipendenti che prestavano la loro opera dipendente e organizzata dal Convento stesso, formando dei centri abitati, talvolta di notevole importanza. L’organizzazione conventuale diventava così centro di potere economico ed anche politico.

Precise erano le norme della Regola Benedettina per quanto riguardava l’erezione del convento: il capitolo 66 diceva…” si deve, fin quando si potrà costruire i monasteri in posizione comoda, al fine che si possa avere le cose necessarie, come l’acqua, un mulino, un giardino, una panetteria e altri luoghi che diano possibilità di esercitare delle arti e dei mestieri differenti, in modo che non si sia obbligati ad uscire dalla cinta delle mura”

I benedettini, oltre che dei religiosi e degli uomini di studio, erano per vocazione anche costruttori e coltivatori: come uomini di studio erano allora in pratica i detentori della cultura. Essi svilupparono la tradizione costruttiva romana nelle chiese, dove venne rielaborata la struttura basilicale paleocristiana, e venne ripresa la configurazione del “peristilio” della casa romana quale centro di un complesso organismo costruttivo.

Ed a Venezia fiorirono i conventi benedettini, legati ed intersecati alla vita comune dei veneziani: il Convento dell’Isola di S. Giorgio Maggiore,( costruito nel 982, poi, dopo il terremoto del 1223 venne rinnovato) S. Giorgio in Alga, San Michele ( questi eretti in piccole isole) mentre altri furono locati proprio nel centro della città come S. Croce, S. Zaccaria, S. Gregorio e S. Lorenzo. Al lido venne edificato il Convento di S. Nicolò.

 Quello di S. Nicolò ( 1044)ebbe anche la funzione di avamposto fortificato a protezione della vita cittadina.
Nel 1030 venne costruito un convento di monache benedettine nell’isola di San Secondo, isola a metà percorso del Canale navigabile tra Venezia e la Terraferma ( S. Giuliano). Dopo  l’avvento di Napoleone il convento venne distrutto e l’isoletta ridotta nelle dimensioni attuali dall’erosione delle acque fu adibita a fortilizio.

Nel 900 vicinissimo a San Marco venne costruito il Convento dei SS. Filippo e Giacomo, e S. Apollonia, di cui ci rimane il prezioso chiostro, unico esempio del periodo romanico a Venezia e costituisce un prezioso cimelio, ora sede del lapidario.

I benedettini e Venezia, esempio di intreccio tra vita civile e monastica in una città in cui la chiesa faceva parte integrante della vita cittadina in una repubblica essenzialmente laica.

I Benedettini e Veneziaultima modifica: 2009-10-20T21:06:00+02:00da
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