Già la sua bottega non esponeva solo medicine ed erbe, ma anche strumenti ed arnesi con cui praticava la chirurgia. Quanto all’alchimia gli speziali vi si dedicavano cercando di non dare troppo nell’occhio, perchè nella Serenissima, conosciuta come città cosmopolita ed aperta a tutte le idee, l’inquisizione romana
Nel suo giuramento alla Confraternita lo speziale si impegnava a non vendere veleni (soprattutto arsenico che ai tempi era molto usato, visti i frequenti delitti avvenuti per avvelenamento).
Le uniche botteghe che potevano vendere veleni furono la spezieria di S. Marco e quella di Rialto. Il rilascio della Bolla che permetteva loro di esercitare dettava alcune regole fondamentali per qualità, quantità e caratteristiche varie.
Lo speziale comunque era molto temuto, anche perchè si prestava a qualche sospetto in merito alla pratica dell’alchimia, ed inoltre eseguivano anatomie per studiare il corpo umano, e interventi chirurgici, anche se la chiesa decretò una fiera opposizione a questa pratica.
La gente comune immaginava lo speziale alle prese con corpi di animali che guarivano con l’alchimia, e tutto questo non poteva essere accettato dalle autorità.
Ad ogni trasgressione essi vedevano chiudere la propria bottega, e venivano portati alle prigioni, per