I trasporti interni veneziani e le sue merci: l’ingegno e la capacità di distribuire le merci…vero esempio di logica e capacità mercantili!
La struttura del centro economico della Serenissima partiva attorno a Campo S.Giacometo, a parte il famoso Banco Giro e Calle della Securtà, luoghi nevralgici per quanto riguardava la struttura economico mercantile, si partiva dalla Calle degli Oreri (orefici) per crescere nella ricchezza e nel valore delle merci li trattate (oreficerie e vendita di stoffe pregiate in lana e in seta, broccati particolari, sete provenienti dalla Cina)e si proseguiva con la calle degli Speziali , le botteghe delle merci orientali (spezie appunto, colori chimici e farmaceutici); altri negozi per la vendita di prodotti anche pregiati erano disposti lungo la Ruga Vecchia, sul Ponte di RTialto e lungo alla Salizzada fino in Campo S. Bartolomeo.
Negli spazi periferici che disponevano tra l’altro dell’immediata vicinanza sulla Riva del Canal Grande, erano la Naranzeria per gli agrumi, prodotti più pregiati per cui più vicini a Campo S. Giacometto, l’Erbaria, per la frutta e verdura, la Casaria per i formaggi, più oltre il Campo delle Beccarie per la vendita della carne, ed ultima, ma molto importante la Pescheria.
Poco più avanti della pescheria si allunga la Riva dell’olio, dove si scaricavano per partite di questo prodotto provenienti dalla Sicilia, da Creta e dalla Puglia. Sull’altro ramo del Canal Grande , a Sud del Ponte, si svilupparono la Riva del Vin, sul lato di ponente, e la Riva del Carbon e del Ferro sul lato opposto: sulle rive venivano desposti e smistati i prodotti e i materiali di maggior ingombro.
Si può osservarte come nelle ubicazioni delle diverse attività commerciali nei vari spazi del mercato si siano seguiti precisi criteri distributivi, quello, diciamo così rappresentativo, collocando come si può notare le merci più pregiate e le operazioni più delicate e importanti nela parte centrale digrandadole via via secono una precisa scala di valori dal centro verso le parti più periferiche, un altro criterio, dettato certamente da esigenze funzionali, era quello di adibire gli spazi più vicini al canal grande allo scarico e al commercio dei prodotti più ingombranti e più difficili da trasportare (vino, olio, verdure) e anche più sporchi e maleodoranti (carbone, pesci e formaggi) spostando verso la parte centrale i prodotti di maggior ingombro e di non giornaliero approvvigionamento più facilmente trasportabili lungo percorsi pedonali, un terzo criterio, chiamamolo simbolico ci sembra di aver collocaato nei primi piani degli edifici di Rialto le sedi delle Pubbliche Magistrature messe quasi su un piano ideale di tutela e controllo soprastante il brulicare delle intense e multiformi attività commerciali dei privati cittadini.
Nel Palazzo dei Dieci Savi alle Decime, una sorta di ministero delle finanze , venivano raccolti dazi, tasse prestiti obbligatori, etc.
La vita quotidiana dei veneziani si svolgeva proprio attorno a queste due rive e a quel _Canale, la strada grande di Venezia, la vena che portava le sue risorse in tutte le parti di questa città straordinaria, e tutt’ora rimane il lugo più importante di ritrovo, di acquisti, di merci raffinate e uniche!